Henri Cartier-Bresson: una mostra a Torino
Henri Cartier-Bresson e l’Italia
La mostra Henri Cartier-Bresson e l’Italia, dal 14 febbraio al 2 giugno nelle sale di Camera a Torino, realizzata in collaborazione con Fondation Henri Cartier-Bresson e a cura di Clément Chéroux e Walter Guadagnini, racconta dell’incontro tra il grande fotografo francese e il nostro paese.
Arrivandoci già nel 1932, quando Bresson ancora non aveva messo a punto il suo pensiero sulla rappresentazione del “momento decisivo”, le immagini che, comunque, produce in quel periodo preannunciano chiaramente la sua attenzione alla composizione e alla sua intenzione di ammantare la sua idea di fotografia di immediatezza e realismo. Affascinato dalle immagini di Martin Munkacsi e dal modo dinamico con cui il fotografo ungherese riproduceva l’istante, Bresson, con al seguito la sua Leica, attraversò, in quegli anni, l’Italia da nord al sud, sperimentando e plasmando quel suo sguardo che per generazioni e generazioni sarebbe diventato un vero punto di riferimento.
Nella seconda metà del Novecento Henri Cartier-Bresson ritornò molte volte nel nostro paese, alle prese con le macerie della guerra, ma il fotografo non si focalizzò unicamente sul processo di ricostruzione e di ripresa sociale ed economica, ma si applicò anche a documentare, alla sua maniera, le tradizioni e i riti tipici del luogo, come le donne di Scanno, in Abruzzo, nel 1951, vestite con i loro abiti scuri e il fazzoletto in testa, incastonate nelle architetture urbane fatte di scale e ringhiere. E poi ancora Roma, Napoli e Venezia, fotografando la vita quotidiana delle città e ritraendo gli intellettuali dell’epoca, la Toscana, Siena, la Sardegna negli anni Sessanta, e negli anni Settanta il sud Italia, la sua industrializzazione, lo stabilimento Olivetti di Pozzuoli e quello dell’Alfa Romeo a Pomigliano d’Arco.
Quel suo modo di fotografare, veloce e senza dare nell’occhio, avrebbe rivoluzionato il modo di guardare il mondo e le immagini esposte da Camera sono il modo con cui il grande Maestro vedeva e guardava il nostro paese, facendo della sua macchina fotografica l’estensione del suo occhio.
In mostra, oltre alle fotografie, anche molti documenti d’archivio, libri, riviste, che vanno a impreziosire il racconto di Henri Cartier-Bresson sull’Italia.
Francesca Orsi