Art e Dossier

Correva l’anno 1949 quando Peggy Guggenheim presentava per la prima volta la sua collezione fuori dagli Stati Uniti negli ambienti della Strozzina a Firenze prima di darle la definitiva sistemazione veneziana in palazzo Venier dei Leoni. A distanza di quasi settant’anni Firenze rende omaggio nuovamente alla figura di questa grande protagonista e a quella di suo zio Solomon Guggenheim, con un’imponente mostra che testimonia l’importanza dell’attività svolta dai due collezionisti. Lungo le nove sale del percorso espositivo si susseguono alcuni dei capolavori che hanno rivoluzionato l’arte contemporanea europea e americana con esempi che spaziano dal surrealismo all’Action Painting, dall’informale alla Pop Art. Una varietà che dimostra la grande apertura di interessi che contraddistinse i Guggenheim − Solomon rivolto verso scelte più legate al purismo astratto, Peggy più trasgressivamente orientata verso le avanguardie e oltre − e che rinconferma il ruolo fondamentale nel panorama artistico internazionale dei due. Fra le opere in mostra è possibile ammirare la tela di grandi dimensioni di Kandinskij Curva dominante (1936), lo Studio per scimpanzé (1957) di Bacon, che Peggy teneva nella propria camera da letto, e Preparativi (1968) di Roy Lichtenstein.