Klimt. Alle origini di un mito
Sono venti gli oli di Gustav Klimt che fino al 13 luglio si possono ammirare nelle sale di Palazzo reale. Un numero eccezionale di opere se si pensa che i dipinti e gli affreschi del maestro sono solo cento e la grande retrospettiva del 2012 del museo Belvedere di Vienna ne presentava non più di quaranta. Promossa dal Comune di Milano e realizzata in collaborazione con il Belvedere, la mostra a cura di Alfred Weidinger ed Eva di Stefano si configura come un percorso alla scoperta dell’universo klimtiano. Le prime sezioni della mostra sono dedicate alla formazione presso la Kunstgewerbeschule (la Scuola d’arti applicate) viennese e all’apprendistato come decoratore di monumenti pubblici lungo il Ring insieme al fratello minore Ernst e al compagno di studi Franz Matsch con cui aveva fondato nel 1881 la Künstler-Compagnie (Compagnia degli artisti). Quando la Künstler- Compagnie si scioglie alla morte di Ernst Klimt nel 1891, Gustav attraversa un periodo di crisi che si conclude con la fondazione della Secessione viennese nel 1897. Nelle opere di questi anni si esprime il rifiuto della tradizione storicistica, preludendo al successivo passaggio all’avanguardia internazionale. Fra le opere esposte alcuni ritratti di famiglia del primo periodo, tre importanti ritratti femminili e alcuni dei suoi capolavori più noti quali Salomè, Girasole, Acqua mossa, Adamo ed Eva. In mostra anche una ricostruzione del Fregio di Beethoven realizzato nel 1902 per il Palazzo della Secessione a Vienna. Catalogo 24ore Cultura.