La National Gallery festeggia i suoi duecento anni con il lato poetico di Van Gogh
Van Gogh: Poets and Lovers
Era il 1924 quando la National Gallery di Londra acquistò due dipinti che in seguito divennero autentiche icone della storia dell’arte: si trattava di La sedia di Van Gogh e Girasoli , entrambi dipinti nel 1888 dal celebre e tormentato artista nato nei Paesi Bassi. Oltre a celebrare il centenario dell’acquisizione, ricorre quest’anno anche il bicentenario dell’apertura del museo inglese che, per l’occasione, propone al pubblico la sua prima grande mostra dedicata a Vincent Van Gogh, focalizzandosi in particolare sulla sua l'immaginazione poetica e sulla capacità di associare i luoghi e i ritratti al sentimento dell’amore.
Alla National Gallery giungeranno così oltre 50 opere, tra dipinti e disegni, provenienti da musei e collezioni private di tutto il mondo, tra cui importanti dipinti prestati dal museo Kröller Müller di Otterlo, nei Paesi Bassi, dal museo Van Gogh di Amsterdam e dal Musée d'Orsay di Parigi. A questo prestigioso corpus si affiancheranno le opere già presenti nella collezione di Londra: ovviamente i già citati Girasoli e La sedia di Van Gogh, ma anche ulteriori capolavori che hanno segnato un momento chiave della carriera di Van Gogh, come Campo di grano con cipressi (1889), acquisito nel 1923, ed Erba lunga con farfalle (1890), entrato nelle collezioni del museo nel 1926.
L’intento del progetto, curato da Cornelia Homburg, Christopher Riopelle e Julien Domercq, è esplorare il processo creativo di Van Gogh e le sue fonti di ispirazione, concentrandosi soprattutto sui lavori realizzati durante i soggiorni ad Arles e Saint-Rémy nel sud della Francia (1888-90): fu soprattutto in quell’epoca che il pittore manifestò l'affascinante capacità di trasformare i luoghi vissuti in spazi idealizzati, creando così opere profondamente poetiche. Un ruolo essenziale all'interno del suo universo artistico giocarono anche i ritratti, poiché Van Gogh assegnava ai suoi modelli un significato simbolico.
Il titolo della mostra, Poeti e amanti, trova ad esempio corrispondenza nella designazione “Giardino dei poeti” con cui l’artista chiamava il parco pubblico di fronte alla Casa Gialla di Arles e nel quale immaginava passeggiarvi Petrarca e Boccaccio. In alcuni dipinti e disegni tra i più riusciti dell'epoca si manifesta anche il tema dell’amore associato al paesaggio, come dimostrano le coppie di amanti che compaiono in dipinti come Notte stellata (1888, Museo d'Orsay). Sempre ad Arles, alla fine dell'estate del 1888, Van Gogh progettò di decorare la sua Casa Gialla – nella quale aveva affittato quattro stanze – con Il giardino del poeta, i Girasoli, Il poeta e L'amante: lavori che possono essere considerati determinanti per la sua concezione di uno schema decorativo che rapidamente superò i confini di quell’edificio.
Addirittura il giardino incolto dell'ospedale psichiatrico Saint-Paul de Mausole di Saint-Rémy divenne per il tormentato artista lì ricoverato un luogo appartato ideale per gli innamorati e la mostra svela anche come quest’esplorazione idealizzante ed euforica del giardino del manicomio contrasti drammaticamente con le opere realizzate in autunno, quando Van Gogh associò lo stesso luogo alle sofferenze sue e degli altri pazienti.
L’esposizione dedica infine un focus alle opere che Van Gogh cercò di creare per l'Esposizione Universale di del 1889, nella speranza di poterle esporre accanto alle opere dei colleghi dell'avanguardia.
Marta Santacatterina