Art e Dossier

Le incredibili sculture di Bertozzi & Casoni in mostra al Labirinto di Franco Maria Ricci

categoria: Mostre
14 settembre 2024 – 7 gennaio 2025

Bertozzi & Casoni. Non è quel che sembra

Fontanellato
Labirinto della Masone di Franco Maria Ricci

Ambiguità, illusione, creatività senza limiti e uno stile surreale: sono le fondamenta su cui poggia la ricerca di Bertozzi & Casoni, duo di ceramisti imolesi composto da Giampaolo Bertozzi e da Stefano Dal Monte Casoni, scomparso nel 2023. Dopo la grande retrospettiva di Imola che finalmente ha consacrato gli artisti a livello nazionale – mentre all’estero la loro fama era già consolidata da tempo – le sorprendenti ceramiche approdano al Labirinto della Masone, altra “creatura” straordinaria nata dalla mente dell’editore Franco Maria Ricci.

I visitatori possono allora ammirare circa quaranta sculture, incontrandole sia nelle sale dedicate alle esposizioni temporanee sia lungo il percorso museale, dove le opere di Bertozzi & Casoni creano dei cortocircuiti visivi tra realtà e artificio – non a caso la mostra porta il titolo Non è quel che sembra -, tra ceramica e oggetti della collezione permanente: ne sono esempi Nelle tue scarpe (un’epifania) che fa bella mostra di sé nella sala dedicata al Novecento, oppure Sedia elettrica con farfalle che fa compagnia alle vanitas collezionate da Franco Maria Ricci e che si trovano riunite in un unico ambiente; o ancora alcune ceramiche che raffigurano dei libri e sono poste a fianco dei volumi pubblicati dal celebre editore.

In generale i lavori di Bertozzi & Casoni invitano a riflettere sulla complessa relazione tra uomo e natura: raccontano infatti la società contemporanea con sguardo lucido e originale, mettendo l’accento in particolare sul tema della corruzione e del disfacimento dell’ambiente causato dall’intervento degli esseri umani. Ma la loro visione non è così pessimista come potrebbe sembrare a prima vista: anche quando una scultura imita un cestino di rifiuti, c’è sempre un dettaglio che richiama il potenziale di rigenerazione della natura, e questo messaggio si concentra soprattutto nell’ultima sala della mostra. Lungo il percorso si trovano invece ceramiche ispirate ai dipinti di Arcimboldo con il loro trionfo di frutta e vegetali che sembrano contrapporsi a Quinta stagione, riproduzione di un ammasso di plastica, cavi, scarti vari, mentre su un tavolo veterinario giace una tartaruga Caretta caretta tragicamente impigliata nelle reti da: tutto ovviamente, è in materiale ceramico.

Ai contenuti profondi sottesi alle opere si abbina una forma ricercata e perfetta: le composizioni di Bertozzi & Casoni sono infatti frutto di uno studio attento e meditato che si concretizza in un risultato capace di stupire anche gli osservatori meno attenti. Ciò anche per merito di una tecnica magistrale che, dopo un lungo impiego della maiolica dipinta, ora utilizza materiali e metodi di derivazione industriale che consentono di superare le difficoltà esecutive e di raggiungere una resa sempre più mimetica nei confronti della realtà.  

Non è quel che sembra mette quindi in scena un teatro dell’assurdo che traduce gli oggetti quotidiani in opere d’arte splendide, ironiche e allo stesso tempo critiche verso la società dei consumi e il suo disfacimento.

Marta Santacatterina