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Matermània/Matermanìa: l'arte come gesto etico tra intimità e collettività

categoria: In galleria
3 ottobre 2025 – 24 gennaio 2026

Matermània/Matermanìa

Milano
Atipografia, Arzignano

Curata da Elena Dal Molin, direttrice della galleria Atipografia di Arzignano (Vicenza), insieme a Marco Mioli,  Matermània/Matermanìa, è una collettiva di sei artisti contemporanei – Marta Allegri, Mats Bergquist, Gregorio Botta, Diego Soldà, Željana Vidović e Stefano Mario Zatti – che affrontano il tema della maternità come esperienza intima e universale, come primo capitolo di un percorso dedicato alla tridimensionalità dell'essere umano. Il titolo della mostra evoca la Grotta di Matermania a Capri, antico luogo sacro dedicato a Cibele, la Magna Mater, simbolo primordiale di caos creativo e potenza generativa. La maternità è qui presentata nel suo valore ancestrale, fuori dal tempo ma universale. «Questo progetto nasce come primo momento di una "trilogia verso la luce", l'esigenza di sfuggire dal sé per parlare di un noi», spiega Elena Dal Molin. «Come non mai oggi occorre proteggere, salvare tutto ciò che resta, che resiste del mondo spirituale. Nell'infanzia del tempo, l'arte fu preghiera. Noi ci assumiamo questa responsabilità».

Le opere esposte – tra sculture, encausti, ceramiche e installazioni – costruiscono un percorso che intreccia magia, nascita e resistenza, materialità e spiritualità. Questi lavori hanno una forza archetipa: la cera, l'alabastro, la terracotta, gli strati di tempera fino al profumo del brodo nell'opera di Marta Allegri sono materiali che parlano da soli. «Sono opere franche, presenti, ben lontane dal simbolo», precisa Marco Mioli, «non rimandano a nulla che non sia l'opera stessa ma scavano nella nostra intimità come ricordi lontani, collettivi».

Attraverso linguaggi formali diversi, le opere dialogano nello spazio della Galleria unite da un richiamo comune: l'idea che nascita e maternità siano eventi trasformativi capaci di plasmare l'esistenza individuale e collettiva. Atipografia propone così un atto di resistenza poetica in un mondo sempre più bidimensionale. «Immaginiamo di alzare lo sguardo, di osservarci dall'alto, di vederci come esseri legati agli altri, alla natura, al mondo», concludono i curatori «Vogliamo proporre opere che ci aiutino a spostare lo sguardo, che ci mettano in contatto con il respiro profondo del mondo, con il mistero della vita».

Lucia Antista