Milano festeggia la nascita della Grande Brera con l’apertura di Palazzo Citterio
È un evento epocale quello che prenderà forma a Milano l’8 dicembre 2024, quando il pubblico potrà varcare la soglia di Palazzo Citterio. Dopo cinquantadue anni, l’ampliamento della Pinacoteca di Brera è finalmente realtà: con l’inaugurazione del settecentesco Palazzo Fürstenberg, poi denominato Palazzo Citterio, acquisito dallo Stato nel 1972, si concretizza dunque l’idea della “Grande Brera”, immaginata dall’allora direttore Franco Russoli come un luogo di ricerca, aperto all’arte del Novecento. Sotto la guida di Angelo Crespi, direttore generale della Pinacoteca di Brera, di Palazzo Citterio e della Biblioteca Braidense in carica dal 15 gennaio 2024, termina un lunghissimo processo di recupero e trasformazione dell’edificio avviato negli anni Ottanta del secolo scorso, frutto dei molteplici stanziamenti di fondi ministeriali. Dal progetto di Giancarlo Ortelli e Edoardo Sianesi sino alla ridefinizione dei locali ipogei e ai recenti lavori di consolidamento strutturale di una porzione dell’edificio, l’epopea di Palazzo Citterio si conclude nel segno del dialogo con la città, come dimostrato dall’intervento dell’architetto Mario Cucinella, che ha operato in sinergia con ERCO e Goppion, attivi rispettivamente nell’ambito dell’illuminazione architetturale e delle opere d’arte e nella realizzazione delle vetrine e teche museali. Il padiglione in legno a forma di tempietto circolare presente nella corte, ad esempio, stabilisce un punto di contatto fra l’esterno e gli ambienti della Grande Brera, offrendo ai visitatori un’area coperta in cui poter sostare.
Fino al 30 marzo 2025, inoltre, il ledwall all’ingresso di Palazzo Citterio accoglierà un poderoso dataset composto di immagini e testi, prodotti in Italia tra il 1300 e il 1600, ed elaborato grazie all’impiego dell’intelligenza artificiale. L’installazione immersiva, firmata dall’artista digitale Refik Anadol e visibile nella sua interezza presso il MEET Digital Culture Center di Milano, conferma l’attitudine di Palazzo Citterio a spaziare fra epoche e linguaggi diversi. Ne sono ulteriore prova gli oltre duecento capolavori inclusi nelle collezioni Jesi e Vitali, esposte lungo il piano nobile del palazzo a partire dalla sala 40, dove trova simbolicamente posto la Fiumana di Giuseppe Pellizza da Volpedo. Per le opere della raccolta Jesi – che vede protagonisti, fra gli altri, Umberto Boccioni, Giorgio Morandi, Amedeo Modigliani, Marino Marini ‒ si tratta di una sorta di ritorno a casa: l’ultimo piano di Palazzo Citterio ospitava infatti l’appartamento della famiglia Jesi, dove approdavano collezionisti, artisti e personalità legate al mondo della cultura. Non è casuale, dunque, che le opere della collezione donata a Brera siano allestite nella loro “dimora” originaria. Anche Lamberto Vitali, critico e collezionista di oggetti antichi e moderni, nel 1992 destinò un importante lascito alla istituzione milanese, che oggi ne celebra il prestigio riunendo dipinti di Amedeo Modigliani, Giorgio Morandi, ma anche disegni di Leonardo da Vinci e Degas.
Il secondo piano e l’ipogeo Stirling di Palazzo Citterio sono invece destinati alle mostre temporanee che arricchiscono un calendario già definito. Dall’8 dicembre 2024 al
9 marzo 2025, il secondo piano farà da cornice a La Grande Brera. Una comunità di arti e scienze, l’esposizione curata da Luca Molinari e ispirata alle trasformazioni architettoniche e sociali vissute dall’edificio di Brera. Si intitola La Grande Brera in Braidense la rassegna che, dal 12 dicembre 2024 al 15 marzo 2025, con la curatela di Cecilia Angeletti e Marina Zetti e la collaborazione di Marta Milani e Silvia Remigi, la Biblioteca Nazionale Braidensededica alla propria storia attraverso i fondi di cui è custode.
Infine, dall’8 dicembre 2024 al 23 marzo 2025, nell’ipogeo andrà in scena la mostra Mario Ceroli. La forza di sognare ancora, a cura di Cesare Biasini Selvaggi, che include dieci interventi inediti site-specific realizzati dall’artista durante l’ultimo anno per l’ambiente progettato da James Stirling negli anni Cinquanta, alcuni dei quali portati a termine proprio a Palazzo Citterio.
Arianna Testino