Art e Dossier

A Padova si mostrano i capolavori, su carta, del Musée de Grenoble

categoria: Mostre
5 ottobre 2024 – 12 gennaio 2025

Matisse Picasso Modigliani Miró. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble

Padova
Palazzo Zabarella

Basta un solo, rapido sguardo alla prima sala espositiva di palazzo Zabarella per rendersi conto che la mostra Matisse Picasso Modigliani Miró. Capolavori del disegno dal Musée de Grenoble non ha nulla da invidiare a una rassegna di dipinti. E lo confermano le lettere con illustrazioni acquerellate di Paul Signac, le grandi gouache di Édouard Vuillard, lo straordinario Ritratto di Olga di Paolo Picasso, le serie di studi su un unico soggetto di Henri Matisse, nonché il suo Viso su fondo giallo, e ancora l’acquerello di Robert Delaunay, le coloratissime carte di Fernand Léger e l’opera a inchiostro di Alexander Calder. Già da questo breve elenco si può comprendere che la selezione di opere è stata condotta dal curatore Guy Tosatto in modo da rappresentare sinteticamente la gran parte delle avanguardie scaturite a Parigi dalla creatività di artisti francesi, e non, tra i primi anni del Novecento e il secondo dopoguerra.

Si tramutano quindi in realtà le parole di Federico Bano, Presidente Fondazione Bano, che prima dell’inaugurazione prometteva una mostra affascinante, capace di sorprendere il suo pubblico: “abbiamo voluto proporre un approccio diverso, molto originale, per comprendere le sperimentazioni dei movimenti e dei protagonisti che hanno profondamente rinnovato la visione e la rappresentazione della realtà nella prima metà del Novecento”. E sottolinea la linea di continuità con i precedenti progetti il direttore scientifico di Palazzo Zabarella, Fernando Mazzocca, sia per quanto riguarda il costante il dialogo internazionale tra l’istituzione padovana con importanti musei di fama mondiale sia per l’attenzione ai protagonisti delle avanguardie francesi e ai loro legami con gli artisti italiani. 

I 130 pezzi provengono da Grenoble, il cui museo conserva la seconda raccolta più importante di disegni in Francia – sono ben cinquemila - dopo il Centre Pompidour: un patrimonio eccezionale che si deve in primis a Pierre-André Farcy, detto Andry-Farcy, che fu il direttore dell’istituzione dal 1919 al 1949 e che si impegnò nell’acquisto di una gran quantità di opere degli artisti del suo tempo, nonché nella ricezione di donazioni come il lascito di Agutte-Sembat, grazie al quale nel 1923 entrò nella collezione di Grenoble un insieme unico e considerevole di opere neo-impressioniste e fauves. 

Le cinque sezioni della mostra rappresentano allora un percorso cronologico tra i movimenti che costituirono lo scenario parigino tra il 1900 ed il 1960 attraverso le opere di quarantasette tra i più celebri esponenti della modernità. Si attraversano quindi le “Premesse dell’avanguardia”, con affondi sul puntinismo e il neoimpressionismo, fino ad arrivare alle cruciali ricerche di Matisse sulla linea e sul colore (tra le perle della mostra, la sua serie di tavole intitolate Jazz in cui compare la celebre figura di Icaro e la tecnica del decoupage); si prosegue con le carte dei maestri del cubismo, con la sezione “Esplosione delle forme”, per poi immergersi in nel mondo “reinventato” da dadaisti e surrealisti e rivisitare il contesto della Parigi degli anni Venti, quando un gruppo di artisti – tra cui si ricorda Amedeo Modigliani – vollero recuperare un rapporto più classico con la figura umana. Si affronta infine la sfida dell’astrazione nata a cavallo della Seconda guerra mondiale ed espressa principalmente grazie a due linguaggi, quello geometrico e quello informale. 

La mostra di Padova è un’occasione imperdibile per ammirare un insieme di disegni che di norma non sono esposti al pubblico nemmeno nel museo di Grenoble, poiché si tratta di opere fragili, sensibilissime alla luce, e che pertanto richiedono particolari regole di conservazione e di esposizione.