Art e Dossier

940x240.png
940x240.png

Preraffaelliti: una grande esposizione a Forlì

categoria: Mostre
24 febbraio – 30 giugno 2024

Preraffelliti. Rinascimento Moderno

Forlì
Museo civico San Domenico

Per la prima volta le suggestive opere dei preraffaelliti incontreranno da vicino i modelli a cui si ispirarono i loro autori: la mostra allestita negli spazi della chiesa di San Giacomo e della biblioteca del convento di San Domenico di Forlì, infatti, espone anche un consistente nucleo di dipinti di antichi maestri italiani, da Cimabue a Giotto, Beato Angelico e Botticelli. Oltre, ovviamente, ai lavori di William Holman Hunt, John Everett Millais, Dante Gabriel Rossetti e degli altri artisti ribelli che fecero parte del movimento nato nell’Inghilterra vittoriana di metà Ottocento. 

Grazie a circa 300 opere tra dipinti, sculture, disegni, stampe, fotografie, mobili, ceramiche, manufatti in vetro e metallo, tessuti, medaglie, volumi illustrati e gioielli, la mostra intende raccontare la storia di quel gruppo di giovani artisti che, nel 1848, scelsero di scostarsi dalla linea formativa della Royal Academy, considerata in declino a causa delle norme eccessivamente formali e severe imposte dai suoi docenti. Prese così il via a un progetto visionario, capace di creare opere decisamente moderne e di restituire, allo stesso tempo, forza e presenza alla tradizione italiana. La predilezione per  i linguaggi medievali come il gotico, e comunque precedenti alle innovazioni di Raffaello, non vietò ai Preraffaelliti di guardare con entusiasmo anche a Michelangelo e all’arte veneziana del XVI secolo di Veronese e Tiziano: riferimenti evidenti soprattutto nel caso delle figure femminili. 

Seguendo il corso di una tendenza che si è snodata per vari decenni, sfiorando gli anni Venti del Novecento, Preraffelliti. Rinascimento Moderno si articola in varie sezioni che hanno come filo conduttore il concetto di re-invenzione nelle sue varie declinazioni. 

Nelle sale del San Domenico fanno la loro comparsa, accanto ai capolavori notissimi degli esponenti più conosciuti, opere di artisti britannici forse di minor richiamo, ma capaci di restituire i tratti caratteristici del movimento. Vi sono anche numerosi approfondimenti dedicati, per citare solo due esempi, a John Ruskin, figura di intellettuale cruciale per la formazione di quel movimento che ebbe un forte impatto sulla cultura visiva britannica; o alle soluzioni adottati da William Morris per rivoluzionare gli arredi e gli oggetti destinati alle case borghesi dell'epoca. La mostra si conclude infine con delle testimonianze di alcuni artisti italiani di fine Ottocento che si ispirarono ai precursori britannici.