Art e Dossier

San Francesco e l’identità italiana: il Senato organizza una mostra a Roma

categoria: Mostre
11 dicembre 2024 – 2 marzo 2025

San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle creature

Roma
Palazzo della Minerva

Si stanno per chiudere, a fine anno, le celebrazioni per l’ottavo centenario delle Stimmate di san Francesco allo stesso tempo ci si sta preparando sia per l’inizio dell’Anno Giubilare sia per il ricordo degli ottocento anni del Cantico delle creature, forse una delle più alte espressioni della spiritualità di san Francesco. Il Senato della Repubblica dedica allora al patrono d’Italia un progetto espositivo che trova ospitalità negli ambienti del palazzo dove, dal 2003,  si conserva la biblioteca della stessa istituzione. Il coinvolgimento dei Musei Nazionali di Perugia – la curatela della mostra è infatti del direttore Costantino d’Orazio e di Veruska Picchiarelli –, della Custodia Generale del in Assisi, della Provincia Serafica di San Francesco dell’Umbria e del Comune di Terni ha consentito di far giungere a Roma straordinarie testimonianze che raccontano un ideale percorso di sviluppo dell’iconografia del santo tra Medioevo e Rinascimento, esaltando il ruolo svolto dal “Poverello di Assisi” nella definizione dell’identità nazionale italiana.

Dal Sacro Convento di San Francesco proviene la Chartula, considerata tra le più importanti reliquie del santo: si tratta di una pergamena sulla quale, nel 1224, scrisse di suo pugno una benedizione al compagno e amico frate Leone, oltre alla lirica Lodi di Dio altissimo, firmandola con il simbolo del “Tau”. Dal Museo della Porziuncola, invece, giunge l’effigie di Francesco dipinta da Cimabue mentre stava affrescando la Basilica di Assisi; secondo la tradizione il supporto è costituito dalla tavola usata come copertura della prima umilissima cassa di legno in cui fu tumulato il corpo del santo.

Il percorso prosegue con il Gonfalone della Giustizia di Perugino che raffigura Francesco affiancato da san Bernardino in adorazione della Madonna col Bambino; si possono poi ammirare il tabernacolo di Nicolò del Priore dove è raffigurato il conferimento delle stimmate all’assisiate e il Polittico di San Francesco al Prato di Taddeo di Bartolo, in cui il santo schiaccia le allegorie dei vizi opposti ai tre voti della Regola francescana. La mostra comprende inoltre opere di Benozzo Gozzoli, Niccolò di Liberatore, Lattanzio di Niccolò, Nicolò del Priore e del Maestro di Paciano, nonché ulteriori lavori di Perugino, artista che si misurò più volte con la volontà di dare un volto al santo, rendendo particolarmente vive e attuali la portata mistica e le manifestazioni dell’ardente fede di Francesco.

Una narrazione, quindi, volta a restituire la portata eccezionale dell’insegnamento del santo, l’evoluzione della sua immagine in parallelo all’affermazione del culto francescano; infine la mostra rappresenta un’occasione speciale per declinare e condividere il patrimonio culturale dell’Umbria nel segno del “Poverello di Assisi”.

Marta Santacatterina