Art e Dossier

940x240.png
940x240.png

Sandro Becchetti al Caos

categoria: Mostre
25 novembre 2017 – 4 aprile 2018
Terni
Caos - Centro arti opificio Siri

Incisivo con le immagini ma anche con le parole, dotato di particolare sensibilità ed empatia, Sandro Becchetti (1935-2013) si cimentava nella fotografia con grande partecipazione. Dalla seconda metà degli anni Sessanta si dedica a questa attività con estrema naturalezza. Come ci ha riferito Valentina Gregori, cocuratrice (insieme a Irene Labella), della mostra Sandro Becchetti. L’inganno del vero (Terni, Caos - Centro arti opificio Siri), l’artista romano (da lei conosciuto negli ultimi quattro anni della sua vita) affermava: «Non faccio nessuno sforzo a fare fotografia». Per Becchetti era una sorta di «prolungamento del suo sguardo», continua Gregori. Nel 1980 però il cambiamento sociale e culturale, che porta a privilegiare la mercificazione dell’immagine fine a se stessa, induce l’autore a interrompere l’esperienza con l’obiettivo per quindici anni. Diventa contadino per riscoprire la terra d’origine dei suoi familiari nelle campagne romane, recuperando così quella connessione alla vita congruente al suo più autentico sentire e tipica di tutto il suo cammino. Nel 1995, poi, torna alla fotografia dopo aver digerito quella che Gregori chiama la «caduta degli dèi», la messa in discussione delle certezze e la consapevolezza di aver ricostruito, al termine di questo lungo distacco, la propria identità. In mostra i ritratti dei più importanti protagonisti del secolo scorso – da Pasolini a Warhol, da Truffaut a Fellini –, le immagini delle acciaierie di Terni (anni Settanta) e gli oggetti più importanti appartenuti a Becchetti.

Giovanna Ferri