Art e Dossier

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Sebastião Salgado. Genesi

categoria: Kids
1 febbraio – 11 maggio 2014
Venezia

Avete programmato un Carnevale a Venezia con i ragazzi? Agognate un paio d’ore di tregua da maschere, coriandoli e confusione? E soprattutto, siete fra coloro che non hanno ancora perso la speranza di un futuro migliore per le nuove generazioni? Volete trasmettere a figli, allievi, nipoti l’amore, il rispetto, la curiosità per gli aspetti (sempre meno) incontaminati del nostro pianeta? La mostra Genesi di Sebastião Salgado è per voi e per i vostri giovani amici,  diciamo dagli otto-nove anni in su, ma perfino i bambini in età prescolare rimarranno affascinati da volti e gesti quotidiani di tribù in via di estinzione, di animali più o meno noti, di grandiosi paesaggi ma anche di microcosmi: spettacoli naturali dalla Namibia al Congo, dal Delta dell’Okavango alla Papua Nuova Guinea, dall’Alaska alla Nuova Georgia al Cile.

 240 fotografie in bianco e nero, magistrali per tecnica esecutiva, irripetibili per intelligenza di inquadratura e intensità ritrattistica, che Salgado (nato in una vastissima tenuta brasiliana nel 1944, considerato il maggior interprete documentario dei nostri giorni) ha selezionato fra le migliaia eseguite nel corso di un viaggio fotografico durato anni.

Se possibile, leggete prima il suo libro appena uscito, Dalla mia Terra alla Terra (a cura di Isabelle Francq, Contrasto, Roma 2014, euro 19.90): una rievocazione del percorso stilistico e umano, condiviso in simbiosi con la moglie Lélia. Con lei, Salgado ha concepito anche questo ultimo grande progetto, Genesi, appunto:«un modo di ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse fino quasi a sfigurarlo».

Se non abitate troppo lontano, prendete un treno (ci sono sconti e opportunità in questi giorni su Trenitalia e Italo), e poi un vaporetto per la silente isola della Giudecca. Calcolate da una a due ore di visita, secondo la resistenza e l’interesse dei ragazzi. Io l’ho guardata con gli occhi di cinque simpaticissimi, attenti bambini veneziani: Ambron, Magnus, Jacopo e i gemellini Bianca e Carlantonio. 9 anni, compagni di scuola, accompagnati da un padre, “illuminato” e bravissimo nel mostrare loro un mondo che forse non avevano mai immaginato. Ciascuno con il proprio taccuino e le matite, hanno girato per le sale, educati, entusiasti e acuti osservatori: mi hanno perfino indicato fotografie e particolari che mi erano sfuggiti. Poi, distesi per terra, hanno preso appunti e disegnato. Ognuno con le proprie preferenze. Chi ha avuto l’idea di disegnare dettagli, come il “becco a sella” di un volatile africano, chi, su suggerimento del padre, si è soffermato sull’occhio di un cucciolo di elefante marino nel quale si riflette l’immagine di Salgado stesso con fotocamera in mano, senza cavalletto, parrebbe.

Due consigli, allora fra i tanti possibili. Il primo: davanti all’immagine di una gigantesca centenaria tartaruga delle Galapagos, immortalata come in un ritratto umano ravvicinato, ricordate ai vostri interlocutori la genesi di quello scatto, così come l’ha descritta Salgado nel suo libro: un giorno intero per avvicinarsi, lentamente, con pazienza, al mondo di quello splendido animale. Con piccoli tentativi di contatto visivo, di retrocessioni, avvicinamenti, curiosità e diffidenze reciproche, fino alla conquistata fiducia, con Salgado accovacciato per terra a quattro zampe, proprio come la sua modella. Un vero ritratto, come quelli che ha eseguito immortalando essere umani in apparenza tanto diversi da noi, dopo essere entrato con amicizia e rispetto nel loro mondo: ci guardano, si guardano, come spiega Salgado, e vivono con emozioni che in fondo potrebbero non essere distanti dalle nostre. Se solo avessimo più saggezza, civiltà, e tanta pazienza.

Dal nostro inviato Gloria Fossi

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Sebastião Salgado

Genesi

A cura di Lélia Wanick Salgado

1.02 – 11.05.2014; Orario 10-19; Venerdì 10-21 chiuso Ma