Tagliando attraverso il passato di Rebecca Horn al Castello di Rivoli
Rebecca Horn - Cutting Through the Past
Al Castello di Rivoli, Cutting Through the Past è la prima retrospettiva italiana dedicata a Rebecca Horn (1944-2024). Il percorso espositivo ci restituisce un'artista coreografa di macchine fragili, anatomie difettive e rituali di riparazione, a partire da sculture meccaniche, installazioni monumentali, film e disegni che intrecciano corpo e macchina, memoria e desiderio, potere e vulnerabilità.
La mostra, curata da Marcella Beccaria nella Manica Lunga del Castello, riconosce il ruolo fondamentale di Horn nello sviluppo della pratica artistica contemporanea, attraverso opere che creano un inquietante teatro performativo. Dalle performance degli anni Settanta ai Bodylandscapes finali, Horn costruisce un teatro di forze invisibili e precisione visionaria. Il percorso espositivo include iconiche macchine cinetiche come Pfauenmaschine (Macchina pavone), originariamente ideata dall'artista per la sua partecipazione a documenta, Kassel nel 1982, fino alla recente Hauchkörper (Corpo che respira) del 2017. Tra le installazioni monumentali spiccano Inferno (1993-2024), Turm der Namenlosen (Torre dei senza nome, 1994) e Concert for Anarchy (Concerto per l'anarchia, 2006). I letti metallici sospesi di Inferno con un guizzo di luce evocano l’inferno contemporaneo, c’è l’eros, c’è la morte. La dannazione dei vivi e quella dei morti. C’è la malattia, c’è l’inconscio. C’è la sua devozione per la cultura italiana, non essendo l’unico caso di citazione dantesca.
Nella sezione centrale della mostra, ci sono invece i video delle performance di esordio di Horn ma anche il film Der Eintänzer (Il gigolò, 1978), e le installazioni Cutting Through the Past (Tagliando attraverso il passato, 1992-1993) – opera che dà il titolo alla mostra – e Miroir du Lac (Specchio del lago, 2004).
La retrospettiva raccoglie per la prima volta un importante gruppo di Bodylandscape. Tra gli ultimi lavori di Horn, questi disegni pittorici di grande formato sono contraddistinti da forme arrotondate probabili simboli del fluire del tempo e di una rigenerazione senza fine. Insieme all'installazione Das Rad der Zeit (La ruota del tempo, 2016), anch'essa presentata per la prima volta in un museo pubblico, queste opere manifestano la dimensione spirituale di Horn. Una linea che comprende anche Piccoli Spiriti Blu, la grande opera pubblica che dal 2000 connota il paesaggio di Torino dall'alto della Chiesa di Santa Maria al Monte dei Cappuccini. Alcune opere dell'artista saranno presenti anche alla Collezione Federico Cerruti, come secondo episodio di Interferenze, programma incentrato su affinità e differenze tra il Castello di Rivoli e Villa Cerruti. Tra la selezione di opere c’è Cello, (Violoncello, 1999), originariamente allestita dall'artista a Weimar quale parte del grande progetto Konzert für Buchenwald (Concerto per Buchenwald).
Lucia Antista