Art e Dossier

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Tutta la modernità di De Nittis in mostra a Milano

categoria: Mostre
24 febbraio – 30 giugno 2024

De Nittis. Pittore della vita moderna

È una vicenda artistica e umana che merita di essere ripercorsa quella di Giuseppe De Nittis, protagonista della mostra allestita negli spazi milanesi di Palazzo Reale. Curata da Fernando Mazzocca e Paola Zatti, De Nittis. Pittore della vita moderna riunisce circa novanta dipinti – a olio e a pastello ‒ custoditi, fra gli altri, dal Musée d’Orsay di Parigi, dagli Uffizi di Firenze e dalla Pinacoteca di Barletta, città d’origine di De Nittis. L’obiettivo è gettare nuova luce sulla poetica di una figura chiave della pittura ottocentesca, in grado di rivoluzionarne i dettami attraverso la lente della modernità.

Interessato fin dagli esordi alla pittura en plein air, De Nittis, nato nel 1846, si trasferì ben presto a Napoli, frequentando Portici e la Scuola di Resina e dando prova di una spiccata autonomia creativa, lontana dalla pittura di atelier. A Parigi, dove si stabilì nei primi anni Settanta insieme alla moglie Léontine, l’artista trovò il suo luogo d’elezione: divenuto amico di Édouard Manet, Gustave Caillebotte e Edgar Degas, fu invitato da quest’ultimo a partecipare alla prima mostra degli impressionisti nello studio del fotografo Nadar nel 1874. Abile interprete della rutilante vita parigina, De Nittis fu capace di reggere il confronto con i colleghi d’oltralpe e di mantenere inalterata la freschezza del suo stile, grazie all’instancabile curiosità che lo guidava spingendolo a scegliere soluzioni tecniche spesso ardite ma efficaci. Ne è un esempio la famosa carrozza a bordo della quale il pittore tratteggiava la mutevolezza dei ritmi urbani. Al riparo dalle intemperie e dagli sguardi, ma sempre al centro della scena, De Nittis coglieva l’istantaneità del momento, avvicinandosi ai processi tipici della fotografia.

Il talento di De Nittis nello stare al passo con la propria epoca è il fil rouge della mostra al Palazzo Reale di Milano che, attraverso undici sezioni, pone in evidenza i temi, le geografie e i soggetti cari all’artista. Oltre ai paesaggi italiani degli inizi e agli scorci mai banali di una Parigi in costante trasformazione, spiccano gli effetti luminosi delle scene d’interno ambientate nei salotti dell’aristocrazia cittadina, le corse di cavalli al Bois de Boulogne e la straordinaria nevicata che imbiancò la città nell’inverno del 1874-75. Erano gli anni della consacrazione di De Nittis, omaggiato della Legion d’onore all’Esposizione Universale di Parigi del 1878. La Ville Lumière, tuttavia, non fu l’unica fonte di ispirazione per De Nittis, che si lasciò conquistare dalle atmosfere londinesi traducendole in opere capaci di restituire le peculiarità della capitale inglese. Anche l’arte giapponese lasciò un segno duraturo nella produzione di De Nittis, il quale non solo introdusse oggetti di matrice orientale nelle sue composizioni, ma ne divenne attento collezionista, superando i confini della moda del momento. 

Negli anni Ottanta dell’Ottocento, diventato ormai un punto di riferimento nel panorama artistico parigino, De Nittis alterna alla vita in città lunghi soggiorni in campagna, dove realizza dipinti en plein air di grande intensità come Colazione in giardino, presentato al Salon del 1884. All’apice di una carriera invidiabile, l’artista muore improvvisamente per un ictus il 21 agosto di quell’anno, appena trentottenne, lasciando dietro di sé una lunga scia di successi.

Arianna Testino