Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Vertumno e Pomona

La storia di Vertumno e Pomona è tratta dalle Metamorfosi di Ovidio (XIV, 623-697, 765-771). Divinità italiche, protettrici dei giardini, degli orti e dei frutteti: il nome di Vertumno viene dal verbo "vertere" (mutare, cioè la primavera), mentre Pomona da "pomum" (frutto). Pomona era una delle Amadriadi, le ninfe protettrici della natura, appassionata in particolare delle piante da frutto. I satiri, Pan, Silvano avevano tentato di sedurla, invano. Anche Vertumno cercò di corteggiare Pomona travestito da mietitore e in molti altri modi, ma venne sempre respinto. Finalmente riuscì ad avvicinarla assumendo l'aspetto di una vecchia, e cominciò così a parlarle dell'amore e del matrimonio. Infine le si rivelò nel suo vero aspetto, quello di un giovane e bellissimo dio e Pomona ne fu conquistata. Questo soggetto godette di grande favore a partire dal secolo XVI: la scena più diffusa mostra una vecchia che si china con ardore verso una giovane dea ignuda, talvolta ponendole una mano sulla spalla. Pomona siede di solito sotto un albero e ha accanto un canestro di frutta o una cornucopia. Suo comune attributo è la falce adunca per potare la vegetazione. L'albero fa talvolta da sostegno a tralci di vite che crescono attorno al tronco: secondo Ovidio, il discorso di Vertumno prese spunto da un olmo che fungeva da sostegno a una vite, simbologia del matrimonio, in cui la moglie si affida al sostegno del marito.