Art e Dossier

Arte Fiera: un intervista al direttore

categoria: Eventi
7 – 9 February 2025

 

Il critico e curatore Simone Menegoi è il direttore artistico di Arte Fiera (bologna), giunta alla quarantottesima edizione. 

Si annunciano grandi novità, che Menegoi racconta ad “Art e Dossier”

 

Qual è l’identità di Arte Fiera oggi rispetto alla sua storia?

Se si approfondisce la storia di Arte Fiera, ci si rende conto che nel corso dei suoi cinquant’anni di attività ha cambiato pelle molte volte. Sono cambiati direttori e gallerie, contenuti e programmi. I tratti che la caratterizzano oggi si sono cristallizzati negli ultimi vent’anni: abbraccia moderno e contemporaneo; è concentrata sulla scena nazionale; è molto amata dal pubblico generico e dai professionisti del settore.

Quali sono le funzioni del direttore di una fiera d’arte?

Il direttore di fiera è un attore che deve indossare parecchi costumi: storico dell’arte e manager, curatore e “salesman”, redattore e addetto alle pubbliche relazioni.

Quali sono le novità principali dell’edizione 2025

di Arte Fiera?

Sarà un’edizione che consolida il formato messo a punto negli ultimi due anni in termini di padiglioni, struttura, partnership, ma non statica o ripetitiva. Prolunga la crescita del 2023 e 2024 in termini di qualità delle gallerie, con ritorni o nuovi arrivi del livello di Raffaella Cortese o Tucci Russo e una vedette straniera come Herald St. E poi tiene a battesimo nuove iniziative. Ne cito due: “Prospettiva”, una sezione per artisti emergenti selezionati da Michele D’Aurizio, presentati da gallerie giovani; e poi il Flash Art Italia Award. È un premio che vuole celebrare tutte le componenti del sistema dell’arte italiano, artisti, galleristi, curatori, critici, mecenati… la cui cerimonia di premiazione si terrà durante la fiera. Hanno trovato in Arte Fiera, la fiera italiana per eccellenza, un interlocutore privilegiato.    

Qual è la funzione di Enea Righi nell’organigramma

della fiera e quali vantaggi ha portato in questi due anni?

Enea Righi mi affianca nella veste di direttore operativo. In dialogo con la project manager, si prende cura di aspetti che riguardano l’esperienza del collezionista, che siano all’altezza dello standard di una fiera con ambizioni nazionali e internazionali. Righi ha il profilo ideale: è al tempo stesso un manager di grande esperienza e un collezionista d’arte contemporanea fra i più importanti in Europa. Il fatto che sia bolognese è veramente una coincidenza provvidenziale. Il suo prestigio come collezionista ha influito sul reclutamento delle gallerie: il ritorno a Bologna di alcuni grandi nomi si deve anche alla sua presenza.  

Qual è il posizionamento di Arte Fiera nel folto

calendario delle fiere internazionali?

Arte Fiera non è più la fiera che inaugura il calendario internazionale, ma rimane la prima fiera dell’anno in Italia. È uno slot prezioso: dopo la pausa delle festività il pubblico dell’arte ha voglia di ritrovarsi, riprendere i contatti, scoprire nuovi artisti e opere. 

La tua esperienza di curatore è stata utile

per questo incarico?

In verità, quasi tutto quello che ho fatto nel mondo dell’arte fino a questo incarico si è dimostrato utile a svolgerlo. La conoscenza dall’interno delle gallerie e delle fiere (nelle gallerie ho lavorato come assistente quando ero più giovane, con le fiere ho collaborato molte volte in veste di curatore indipendente) è stata preziosa.

Come vedi il futuro di Arte Fiera?

Luminoso.

 

Ludovico Pratesi