Art e Dossier

Migrazioni, memorie, metamorfosi: l'arte dell'Asia Centrale a Milano

categoria: Grandi Mostre
24 October 2024 – 13 April 2025

YOU ARE HERE. Central Asia

Milano
Fondazione Elpis

Dove si trova il confine tra identità e appartenenza in un mondo in costante movimento?
Può l'arte ridisegnare le mappe mentali e geografiche di un'intera regione? Come nasce e muta l’Asia Centrale? 

A queste domande prova a rispondere la Fondazione Elpis di Milano con YOU ARE HERE. Central Asia, un'esplorazione avvincente dell'arte contemporanea di Kirghizistan, Kazakistan, Tagikistan e Uzbekistan. Fino al 13 aprile, la mostra, curata da Dilda Ramazan e Aida Sulova, riunisce le voci di ventisette artisti di diverse generazioni in un caleidoscopio di linguaggi che spaziano tra pittura, scultura, video, fotografia, performance e installazioni site-specific.

 

L'Asia Centrale, crocevia di culture millenarie lungo la Via della seta, è una terra di contrasti e di fascino, dove le steppe sconfinate incontrano le vette innevate del Pamir e le cupole turchesi delle madrase si stagliano contro il cielo terso. Un mosaico di etnie, lingue e tradizioni, che oggi si confronta con le sfide della modernità e della globalizzazione. Il titolo della mostra si ispira alla frase universalmente utilizzata per indicare la presenza fisica in un luogo. Gli artisti sono però stati invitati a distaccarsi dall'idea letterale di mappa geografica per concentrarsi sull'identificazione della propria presenza attraverso sensazioni, esperienze, visioni e memorie. Il risultato è un mosaico di prospettive mentali, spirituali, metafisiche e politiche, che riflettono sulla nozione di identità e appartenenza in un mondo segnato da migrazioni e spostamenti.

Ulan Djaparov Temur Shardemetov si fondono con la natura, annullando il confine tra uomo e ambiente. Sonata Raiymkulova e Bakhyt Bubikanova si rivelano come esseri ultraterreni, sospesi tra il sacro e il domestico. Gulnur Mukazhanova e Anna Ivanova reinventano la tradizione tessile con narrazioni contemporanee, mentre Vyacheslav Akhunov ed Ester Sheynfeld riflettono sulla memoria collettiva e la sua distorsione. Il tema delle migrazioni emerge con forza nelle opere di Chyngyz Aidarov e Alexey Rumyantsev, mentre Jazgul Madazimova cattura poeticamente il vuoto lasciato dalla partenza di una persona cara. Saodat Ismailova e Azadbek Bekchanov si riappropriano di materiale visivo d'archivio per offrire uno sguardo inedito sull'Uzbekistan, mentre Marat Rayimkulov ritrae con ironia situazioni quotidiane assurde.

Allestita lungo i tre piani della Fondazione, la rassegna offre un viaggio per immagini che invita a scoprire le molteplici identità di un'area in piena trasformazione, tra tradizione e innovazione, memoria e futuro, locale e globale. 

Lucia Antista