Art e Dossier

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sebastiano Federico Segala: biografia

Data di nascita: 01/08/1977
Residenza: bovolone - VR


quando uno schiavo comincia a vantarsi delle proprie catene e le stringe a se come fossero preziosi ornamenti allora il trionfo del suo padrone è completo. (M.K.G)

Segala Sebastiano Federico di anni 34. Dipinge esclusivamente usando le dita*, impastando i colori con le mani e dosandoli con l'indice o tutta la mano. La sua è una pittura d'istinto senza regole o disegni preparatori. Nulla vi è nella sua mente se non la spinta a far uscire e rappresentare ciò che nasce entro egli. Ogni cosa nasce al momento riconoscendola attraverso delle macchie e piccole sfumature. Poi, come nel gioco di annerire gli spazi puntati l'artista non fa altro che seguire ciò che già vede e che prima era nascosto in lui, trovando innanzi tutto nella pittura quel linguaggio altrimenti perso oggigiorno nelle parole. Nulla lo sfiora della società in cui vive o forse non è cosciente, ma certo è che quando compone come un pianista il suo nuovo spartito egli sa riconoscere il vibrare interno della melodia che sa parlare alle anime. Pur se superficiali le sue opere sono frutti di pregio di cui tutti sanno sfamarsi, ma che solo in pochi in realtà sanno gustare. Non vi è nulla di scontato in lui come non vi è nulla di scontato nella vita che lo attraversa. Mentre scopre addentrandosi nell'arte che la vita è un dono e che saperne rappresentare le emozioni su un semplice fazzoletto di carta o sulla più pregiata tela, è ciò che la rende magica e non semplicemente vivibile, quest'ultimo compromesso accettato dalla miriade umana adulta e putroppo sempre più spesso anche giovane. Nulla ama di più l'artista che le emozioni degli esseri umani, che forse egli, non prova a pieno come loro, ma che percepisce appena negli istanti della creazione. E nulla, odia di più l'artista che la negazione dei sentimenti, equivalente alla morte interiore che colpisce ormai la maggior parte dell'umanità. Un'opera può essere piacevole all'osservazione, gustosa e appetibile. Oppure può risultare orrenda e disdicevole, un qualcosa da male-dire con gli altri osservatori. " io dico, ben venga dunque l'uno o l'altro giudizio, ben venga dunque che io gioia o soffra per ciò che ho cercato di esternare, tutto ciò mi va bene, tutto ciò è comunque vita che si muove in me, ma non sia mai, che qualcuno preferisca l'indifferenza, che qualcuno non reagisca di fronte ad un brutto quadro o ad un bel quadro.Sia mai, ch'io assista a tale giorno, ch'io abbia in fianco a me chi davvero è già morto e non risponde neanche ai più profondi appelli della sua anima che ormai, invano, tenta di ostacolare l'apatia dell'essere in cui risiede. (sese)"

*in data 26/09/2011 ho iniziato ad adoperare il pennello.

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