Art e Dossier

Quando il restauro diventa un dilemma, la decisione spetta al pubblico

Non stiamo parlando di chirurgia estetica, ‘Facelifts & Makeovers’ è invece il titolo della mostra del Mauritshuis de L’Aja (fino al 9 gennaio) per celebrare i 25 anni dell’atelier del museo, preposto al restauro e conservazione delle opere della ricchissima collezione. Lo scopo dell’esposizione non è solo quello di rivelare tutti i segreti del minuzioso lavoro di restauro su opere di Rembrandt, Vermeer, Hals, Steen e Rubens ma soprattutto di spiegare che non esiste un’unica maniera di procedere. Ogni opera è un caso a parte e come tale deve essere affrontato, spiega Sabrina Meloni, restauratrice e co-curatrice della mostra. Ma a a volte decidere quale sia l’intervento migliore è veramente difficile. Come nel caso 'Uomo che fuma e donna che beve in un cortile, dipinto da Pieter de Hooch (1629-1684) intorno al 1658-1660 e il cui restauro è ancora 'work in progress'. Durante l’intervento di pulizia si è infatti scoperta la silhouette di un  soldato che venne poi cancellata in secoli successivi (diversamente alla versione di Washington dove la figura è ancora ben visibile) lasciando di sè poche tracce: un mantello, una pipa sul tavolo, un pollice sulla pinta di birra. In questo caso, dunque, come procedere? Dipingere la figura mancante, nasconderla completamente oppure lasciare la vaga ombra che si vede tuttora? La difficile decisione viene lasciata ai visitatori del Mauritshuis che voteranno l’opzione che riterranno migliore: davanti a un tale dilemma il museo lascia ai posteri, pardon, al pubblico l’ardua sentenza.