Art History: ricerca iconografica
Eligio
Orafo di umili origini, nativo di Chaptelat presso Limoges, Eligio (588 circa-660), abilissimo artigiano, divenne monetiere di corte del re franco Clotario II e del suo successore Dagoberto I. Alla laboriosità unì la pietà religiosa, e dopo essere stato ordinato sacerdote, nel 641 venne nominato vescovo di Noyon. Abile predicatore, fondò monasteri e svolse opera di apostolato soprattutto nelle Fiandre. Fu eletto patrono degli orafi, dei fabbri e dei maniscalchi e il suo culto si estese dalle Fiandre a gran parte dell’Europa, raggiungendo la massima popolarità nel tardo Medioevo. È raffigurato come vescovo oppure come artigiano con ai piedi gli strumenti del mestiere, il martello, le molle, l’incudine, il mantice. Come attributo consueto ha anche la zampa di un cavallo: secondo la leggenda, ferrò un cavallo imbizzarrito togliendogli e rimettendogli la zampa. Può essere anche intento a cesellare una coppa o in atto di offrire le sue magnifiche opere di oreficeria. Un’altra scena lo ritrae invece mentre tiene il diavolo (o una diavolessa) per il naso con un paio di molle.