Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Nilo

Nicola (910 circa-1004), fondatore dell'abbazia di Grottaferrata, nacque a Rossano Calabro. Fino ai trent'anni visse un'esistenza ordinaria: sposato e padre di una figlia, coltivò i suoi interessi preferiti, dedicandosi alla lettura e partecipando con successo alla vita di società, quando decise improvvisamente di abbandonare tutto e di farsi monaco nella regione del Mercurion (ai confini tra la Basilicata e la Calabria), contro il volere del governatore del suo paese, il quale non intendeva perdere la sua feconda e brillante collaborazione. Trovando ospitalità nel monastero di San Nazario, Nicola prese i voti e assunse il nome di Nilo, in onore di san Nilo del Sinai. Decise di vivere da eremita e si ritirò in una caverna nei pressi del monastero. Qui visse sette anni in penitenza, sottoponendosi a lunghi digiuni e dedicandosi allo studio della Bibbia e dei Padri della Chiesa. Si recò spesso a Roma per motivi di studio ed ebbe due discepoli, accrescendo la sua fama. L'intensificarsi delle scorrerie saracene lo costrinse ad abbandonare la sua caverna e a rifugiarsi sui monti a nord di Rossano, dove rimase per circa venticinque anni. Qui diede vita a una comunità che divenne punto di riferimento dei fedeli cristiani. Insieme alla sua comunità abbandonò la Calabria a causa delle incursioni saracene, trovando ospitalità nei pressi di Montecassino e, in seguito, a Serperi. Durante l'ultimo anno della sua esistenza si trasferì infine presso il Monumentum Ferratum o Crypta Ferrata, una cella sepolcrale romana trasformata in oratorio dai cristiani, e qui fondò una comunità e venne sepolto alla sua morte.