Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Strage degli innocenti

L'episodio è tratto dal Vangelo di Matteo (2, 16): all'epoca della nascita di Gesù, il re Erode il grande, informato dai saggi della nascita di un bambino che era destinato a divenire "re dei Giudei" e temendo quindi che il suo potere potesse essere usurpato, ordinò lo sterminio di tutti i fanciulli di Betlemme e dintorni. Ma Giuseppe e Maria, grazie all’avvertimento dell'angelo apparso in sogno a Giuseppe, si erano già messi al sicuro con Gesù, fuggendo in Egitto. La scena si svolge generalmente nel cortile del palazzo di Erode: i soldati con le spade sguainate strappano i bambini dalle braccia delle madri disperate che invano tentano di salvarli, mentre il pavimento è coperto dai cadaveri dei piccoli. Erode assiste alla scena da un loggiato, o seduto in trono. Una madre in fuga con il figlio nascosto nelle pieghe dei mantello rappresenta Elisabetta, madre di Giovanni Battista: secondo una tradizione extra-biblica, il Libro di Giacomo, uno dei Vangeli apocrifi, anche la cugina di Maria sfuggì alla strage. Una donna seduta che piange sul corpo esanime del figlio è ricordata in un brano del Libro di Geremia (31, 15): "Rachele piange i suoi figli e rifiuta d'essere consolata perché non sono più", passo che la Chiesa medievale considerava come una prefigurazione dei massacro di Erode. Il culto degli Innocenti come primi martiri risale a un periodo molto antico dell'era cristiana.