Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Narciso

L’affascinante e drammatico mito di Narciso è raccontato da Ovidio nelle Metamorfosi (3,339 e segg.) e da Filostrato il Vecchio, e narra del bellissimo giovane che, desiderato da ogni fanciulla, non voleva concedersi a nessuna. La ninfa Eco, perdutamente innamorata di lui, era stata condannata da Giunone (Era) a ripetere per sempre le ultime parole di ciò che le veniva detto. Narciso, come punizione per aver respinto l’amore di lei, fu invece condannato da Nemesi, dea della vendetta, a innamorarsi vanamente della propria immagine riflessa nelle chiare acque di una fonte. Alla sua morte fu mutato nell’omonimo fiore, che divenne simbolo di morte prematura. Nel mondo greco antico, infatti, si credeva che l’anima dell’uomo fosse contenuta nell’immagine riflessa e che vederla in sogno fosse un presagio di morte. Nelle numerose immagini pittoriche e scultoree che lo raffigurano, Narciso è visto da solo, inginocchiato, mentre si specchia nell’acqua di una fontana o di uno stagno, oppure quando, già morto, giace presso le sue rive mentre Eco, sullo sfondo, pallida ed evanescente, piange la sua morte.