Al Mudec Photo di Milano va in mostra la bellezza
Deep Beauty. Il dubbio della bellezza
Concetto fra i più discussi e attuali di sempre, la bellezza è il fulcro della mostra allestita presso il Mudec Photo di Milano e curata da Denis Curti. Ideata dal team creativo di Ogilvy Italia e realizzata grazie al sostegno di KIKO Milano e in collaborazione con Mudec, Comune di Milano e 24 ORE Cultura, Deep Beauty. Il dubbio della bellezza riunisce oltre sessanta capolavori appartenenti all’ambito della fotografia, delle arti visive, della video arte fino all’impiego dell’intelligenza artificiale.
Le sei sezioni che compongono la rassegna ‒ Trasfigurazioni, Incanti, Vertigini, Labirinti, Nuovi Mondi, Artifici ‒ dettano il ritmo di un racconto visivo che analizza l’evoluzione del concetto di bellezza dall’inizio del Novecento a oggi. Come spiega il curatore, l’itinerario “comincia cronologicamente con Julia Margaret Cameron, fotografa inglese attiva a metà Ottocento, rappresentante di spicco del movimento pittorialista che, con le sue fotografie dominate da atmosfere preraffaellite, colleziona un abbecedario emozionale dei sentimenti umani e si conclude con due filmati realizzati con l’intelligenza artificiale da Alberto Maria Colombo e David Szauder. Il primo è incentrato su come le emozioni possano essere il vero denominatore comune abile nel riunire, sotto il mantello dell’espressività, tutta la specie umana; il secondo è invece direzionato a operare un ribaltamento della fusione affettiva che spesso si verifica tra uomo e animale domestico”.
Generosamente prestati da collezionisti quali Paolo Clerici, Giampaolo Paci, Ettore Molinario e Pier Luigi Gibelli, gli interventi, le fotografie e le installazioni in mostra portano la firma di artisti del calibro di André Kertész, Elliott Erwitt, Ugo Mulas, Thomas Struth, Horst P. Horst, Gian Paolo Barbieri, Robert Mapplethorpe, Bettina Rheims, Ferdinando Scianna, Helmut Newton, Mario Testino, David Hockney, Nan Goldin, Agata Wieczorek, Paolo Ventura – che ha contribuito all’elaborazione grafica dell’allestimento ‒, Michelangelo Pistoletto, Marina Abramoviće indagano le molte sfumature dell’idea di bellezza, interpretata attraverso la lente del tempo e dei mutamenti sociali.
Grazie alla sinergia con AQuest, la mostra è fruibile anche online nella cornice di una esperienza virtuale immersiva che riproduce fedelmente la narrazione e il percorso espositivi.
Arianna Testino