Art e Dossier

Due maestri veneziani in mostra alla Casa Museo Zani

categoria: Grandi Mostre
12 December 2025 – 6 April 2026

Tiepolo e Pellegrini. La luce nella pittura veneziana del Settecento

Cellatica (Brescia)
Casa Museo Zani

A due tra i più importanti pittori veneziani del Settecento è dedicata la nuova mostra dossier allestita alla Casa Museo Zanivi si espongono infatti tre tele di Giovanni Battista Tiepolo – due già nella raccolta permanente di Cellatica e una collezione della Intesa Sanpaolo e di due dipinti Giovanni Antonio Pellegrini. Questi ultimi, in particolare, si ammirano per la prima volta dopo il restauro finanziato dalla Fondazione Paolo e Carolina Zani che ha rimosso le vecchie vernici ingiallite e i consistenti depositi di impurità, cause di forti alterazioni dell’aspetto cromatico delle opere. I due ovali di Pellegrini, realizzati attorno al 1724, si mostrano ora nella pienezza della loro potenza compositiva e cromatica e consentono di apprezzare la qualità della pittura del loro autore, formatosi tra la Venezia di Sebastiano Ricci e la Roma del Baciccia e di Luca Giordano. Le sue pennellate leggere, vibranti luce e spesso impalpabili divennero peraltro modelli per sua cognata, la pittrice Rosalba Carriera, e influenzarono molti artisti inglesi e francesi del XVIII secolo. 

Entrambi i dipinti arrivarono alla chiesa di Sant’Agata di Brescia verso il terzo decennio del Settecento e costituiscono l’unica commissione certa in territorio bresciano al maestro. I soggetti sono tratti dall’Antico Testamento e restituiscono per immagini le prefigurazioni del sacrificio eucaristico cristologico: nella prima Elia viene sfamato nel deserto dall’angelo che gli reca una pagnotta e nella seconda il re Davide riceve i pani consacrati da Achimelech. Tiepolo invece è presente con Il giudizio finale prestato Intesa Sanpaolo e che si affianca al Bacco e Arianna e al Ritratto di uomo anziano di proprietà del museo, dove si conserva anche un cospicuo nucleo di pittura veneziana del Settecento, del quale fanno parte ventuno opere di Canaletto, Marieschi, Bellotto, Guardi e Longhi. Le prime due tele sono significative perché consentono di comprendere l’iter creativo del pittore: si tratta infatti di due straordinari esempi di bozzetti preparatori su tela predisposti per i rispettivi cicli di affreschi oggi perduti o mai realizzati. Vi si ritrovano l’energia e la forza delle vastissime composizioni che Tiepolo sapeva creare su grande scala. In particolare Il giudizio finale  è riconducibile alla metà del quarto decennio del XVIII secolo (1747 circa) e venne attribuito per la prima volta a Giambattista Tiepolo nel 1933 da Ettore Modigliani; è un’opera della maturità in cui si percepisce la capacità dell’artista di impaginare la scena in modo teatrale, con una resa vorticosa del cielo e delle nubi che paiono inghiottire la schiera di angeli. Anche il Bacco e Arianna (1730-35), inserito in una notevole cornice veneziana del XVIII secolo, è sempre stato ritenuto un bozzetto preparatorio per un affresco da soffitto non identificato o mai realizzato. Infine il Ritratto di uomo anziano (1743-45) appartiene alla serie di “Filosofi” dipinta da Giambattista e dai suoi figli, poi documentata dalle incisioni del figlio Giandomenico.

Marta Santacaterina