Gian Paolo Barbieri alla Zurich Bank di Milano
Eternal Elegance". The Timeless Photography of Gian Paolo Barbieri
Morto qualche mese fa, Gian Paolo Barbieri è stato un faro della fotografia di moda, premiato, nel 2018, con il Lucie Award come Miglior Fotografo di Moda Internazionale (Outstanding Achievement in Fashion).
Il suo lavoro congiunge arte e comunicazione, bellezza e rappresentazione di come il fashion influenzi costantemente le nostre vite, rimandi alla storia dell’arte e al cinema, risultato della sua esperienza giovanile a Cinecittà.
Nella nuova sede di Zurich Italia e Zurich Bank di Milano, al crocevia tra il distretto della finanza internazionale e il quadrilatero della moda, le opere di Barbieri saranno esposte dal 25 settembre fino al 15 gennaio, in occasione di una mostra, “Eternal Elegance". The Timeless Photography of Gian Paolo Barbieri, che non vuole essere omaggio solo a un autore da poco scomparso, ma soprattutto al suo pensiero rivoluzionario, all’eleganza e artisticità che le sue immagini hanno sempre espresso.
Barbieri, con le sue fotografie, ha saputo congiungere ironia e un concetto di rappresentazione che eleva il corpo, soprattutto femminile, a scultura di bellezza e anche, contemporaneamente, a un concetto artistico.
Le sue location, le pose delle sue modelle, spesso grandi personaggi del cinema e dello spettacolo, l’idea stessa di “fotografia glamour”, nelle immagini di Gian Paolo Barbieri, si liberano delle convenzioni e della tradizione che ha sempre definito il mondo della fotografia di moda come un qualcosa di artefatto.
Le sue immagini altro non erano che arte all’ennesima potenza, espressione artistica di creazioni di stile e di tendenza, che si animavano non solo per un loro valore editoriale, ma soprattutto artistico.
In mostra molti capolavori famosi del fotografo milanese, molte fotografie iconiche, come quella di Audrey Hepburn avvolta da un vestito dalla plasticità scultorea o Monica Bellucci che, tra velature e trasparenze, avanza verso l’obiettivo quasi sfidandolo. Accanto a un corpus di immagini ormai storicizzate alcuni sono anche gli inediti, che spaziano in un periodo di produzione che va dagli anni ’60 al 2000.
L’opera di Barbieri risuona per la sua sensualità, una sensualità dalle forti tinte erotiche in alcuni casi, ma anche delicata ed elegante, sussurrata attraverso i dettagli di un corpo su cui proiettare uno spectrum di colori.
Francesca Orsi