I vetri di Tristano di Robilant dialogano con le Gallerie dell’Accademia di Venezia
Tristano di Robilant. InAcademia
Tristano di Robilant è un artista italo-americano - nato a Londra nel 1964 - che vive e lavora tra l'Umbria e Venezia. Le sue sculture sono realizzate soprattutto in ceramica e in vetro e quest’ultimo materiale innesca un legame inscindibile con la laguna e con la tradizione muranese: grazie alla sua creatività nascono così forme armoniose e delicatamente equilibrate che, con le loro superfici irregolari e traslucide, interagiscono con la luce per un risultato quasi ipnotico. A partire dal 13 settembre, nell’ambito di The Venice Glass Week 2025, inaugura alle Gallerie dell'Accademia di Venezia InAcademia, una mostra a cura di Cristina Beltrami che metterà in dialogo le dodici sculture in vetro create da di Robilant con la storia e la collezione del museo.
Grazie a un attento studio della prestigiosa raccolta d’arte e delle vicende architettoniche dell’edificio, e nella consapevolezza delle straordinarie unicità delle Gallerie dell’Accademia, di Robilant ha costruito un percorso che si snoda tra pianterreno, primo piano e nel cortile palladiano, dove le sue sculture diventano una sorta di inciampo visivo, delle lenti poste strategicamente lungo il percorso di visita e che invitano a una riflessione e una lettura “altra” dei capolavori del museo.
Le sculture sono tutte prodotte a Murano, nella vetreria Anfora, avvalendosi dell’esperienza di una azienda un tempo condotta dal maestro Andrea Zilio e ora da Andrea Salvagno. Le loro forme astratte, prive di spigoli, evocano un fluire sinuoso e sembrano adagiarsi delicatamente nello spazio. Non manca un richiamo alla passione di Tristano di Robilant per la poesia che arricchisce le opere esposte di un’ispirazione letteraria, e inoltre l’intento dell’artista è quello di far percepire ai visitatori quanto il vetro sia in grado di evocare stati d’animo e pensieri e che quindi non sia affatto un materiale “sordo”.
Marta Santacatterina