Il museo di Ascona celebra il decennale con un Karl Hofer
Il Museo Castello San Materno compie i suoi primi dieci anni di attività e li celebra con un’esposizione dedicata a uno dei più rappresentativi artisti figurativi del Novecento, Karl Hofer. La mostra, curata da Harald Fiebig, presenta circa trenta opere tra dipinti e lavori su carta, raramente esposti, e ripercorre la ricerca di un artista che, pur muovendosi negli ambiti dell’Espressionismo e della Nuova Oggettività, ha sempre mantenuto un approccio indipendente nei confronti dell’arte, praticando per tutta la vita uno stile originale.
Nato a Karlsruhe nel 1878, da giovane Hofer viaggiò a Roma, dove studiò l’Antichità e del Rinascimento, poi a Parigi, scoprendo Eugène Delacroix, Paul Cézanne ed El Greco. Durante la prima guerra mondiale visse un periodo di internamento in Francia e una volta liberato si dedicò interamente alla pittura, dimostrando interesse per l’Espressionismo e per il paesaggio. Per l’artista gli anni Venti rappresentarono l’apice del successo, assicurato da mostre internazionali, da un ruolo di docente all’Accademia di Belle Arti di Berlino e dall’attività nel consiglio direttivo della Secessione di Berlino, mentre nelle sue opere cominciarono a trasparire echi della Nuova Oggettività. Con l’avvento del nazismo tuttavia i dipinti di Hofer vennero considerati “arte degenerata” e nel 1943, mentre si combatteva la seconda guerra mondiale, un bombardamento colpì il suo atelier, distruggendo numerose opere. Terminato il conflitto, l’artista divenne una delle figure di spicco della ricostruzione culturale di Berlino e negli ultimi anni della sua vita scelse di adottare una tavolozza più luminosa con cui dipingeva figure sempre più lontane da una resa naturalistica.
La mostra di Ascona ripercorre le principali tappe che hanno caratterizzato lo stile di Karl Hofer e approfondisce i suoi temi pittorici essenziali, mettendo a confronto lavori appartenenti a differenti fasi creative. Particolare attenzione è data alle opere legate al Canton Ticino, un territorio che il pittore frequentò spesso e che divenne uno dei suoi soggetti paesaggistici privilegiati.
Marta Santacatterina