Art e Dossier

Unknown.jpeg
Unknown.jpeg

Italia-Parigi e ritorno: la Belle Époque in mostra a Pisa

categoria: Grandi Mostre
15 October 2025 – 7 April 2026

Belle Époque

Giovanni Boldini, Giuseppe De Nittis e Federico Zandomeneghi sono i tre protagonisti della nuova mostra autunnale che va in scena a Palazzo Blu di Pisa e che si pone l’obiettivo di esplorare la nascita della modernità artistica ed europea attraverso cento capolavori realizzati sulla scena parigina a cavallo tra Otto e Novecento. Il progetto, a cura di Francesca Dini, non racconta solo gli esiti più raffinati della pittura della Belle Époque, ma storicizza criticamente il ruolo dei cosiddetti “Italiens de Paris”, artisti spesso relegati in passato a una funzione decorativa o compiacente e che invece rappresentarono figure cruciali nella definizione di un moderno linguaggio visivo.

A cavallo dei due secoli, Parigi era considerata crocevia d’Europa, tanto che Boldini, De Nittis e Zandomeneghi – oltre ad altri artisti italiani e non solo – vi si trasferirono tra il 1867 e il 1874, attratti da una metropoli in pieno fermento, in cui trovare un terreno fertile per sviluppare le proprie ricerche pittoriche: ebbero così modo di collaborare con i mercanti d’arte più influenti, ad esempio il celebre Goupil, di frequentare artisti come Degas, Manet e Renoir nonché i circoli intellettuali e i caffè della nuova bohème. Tutto senza sciogliere il loro legame profondo con la propria memoria culturale italiana, che rende la loro produzione profondamente originale e diversa dai colleghi francesi. Boldini diventa allora l’interprete più mondano della modernità della Ville Lumiere, De Nittis il cronista sensibile, Zandomeneghi il pittore della quotidianità borghese, assi vicino alla sensibilità impressionista.

Le nove sezioni della mostra ripercorrono cronologicamente quell’età, dalla caduta di Napoleone III a Sedan nel 1870, che segnò una stagione di crisi e rivolte, alla rinascita di Parigi, all’affermazione della Maison Goupil e ai focus sull’opera di Boldini e De Nittis. Quest’ultimo, in particolare, aprì il suo salotto a una dimensione cosmopolita, animata da artisti, scrittori e intellettuali italiani, francesi e inglesi; di Zandomeneghi si indagano invece i rapporti con gli Impressionisti. Il percorso prosegue con un approfondimento sulla nuova sensibilità pittorica che celebra l’eleganza femminile come simbolo di modernità, capace anche di dare scandalo come successe per il Ritratto di Madame X di John Singer Sargent (1884). La conclusione mette a fuoco la società della Belle Époque in Toscana, dove la pittura si aggiornò in quegli anni attraverso il naturalismo, il ritratto di società e l’Impressionismo, rielaborati in chiave personale e locale. 

Marta Santacatterina