Le polaroid di Luigi Ghirri in mostra al Centro Pecci di Prato
Luigi Ghirri. Polaroid ‘ 79-‘83
Sono Chiara Agradi e Stefano Collicelli Cagol a firmare la curatela della prima mostra istituzionale in Italia completamente dedicata al lavoro di Luigi Ghirri su polaroid. Allestita nella cornice del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e realizzata in collaborazione con la Fondazione Luigi Ghirri, la mostra riunisce una vasta selezione di polaroid scattate fra il 1979 e il 1983 dal fotografo, al quale l’azienda Polaroid aveva fornito un’ampia fornitura di pellicole e macchine, invitandolo nella sede di Amsterdam per sperimentare l’utilizzo della Polaroid 20x24 Instant Land Camera, in grado di restituire in poco più di un minuto istantanee extra large.
Luigi Ghirri. Polaroid ‘ 79-’83 indaga un capitolo fondamentale, eppure meno noto, della produzione visiva dell’autore scomparso nel 1992: esito di un rigoroso controllo tecnico e concettuale, la fotografia di Ghirri si apre, in questo caso, all’imprevedibilità del linguaggio istantaneo, dando forma a immagini che combinano oggettualità e memoria in maniera inedita.
Nell’epoca attuale, dominata dai meccanismi di fruizione immediata dell’immagine, osservare gli scatti di Luigi Ghirri da un nuovo punto di vista offre, anche a un pubblico non esperto, la possibilità di aggiungere un nuovo tassello alla comprensione del suo operato. Disposte lungo il percorso espositivo allestito da Ibrahim Kombarji, le polaroid di Ghirri, in piccolo e grande formato, vedono protagonista l’universo di soggetti cari al fotografo – dai dettagli del paesaggio agli oggetti quotidiani –, di cui l’autore è in grado di fornire una descrizione puntuale e al tempo stesso evocativa. Come sottolinea Stefano Collicelli Cagol, “Luigi Ghirri Polaroid ’79-’83 ci restituisce una quintessenza dell’indagine dell’artista attraverso un’attenzione alla materialità del medium polaroid, degli oggetti e della costruzione delle immagini, attraverso cui possiamo ancora stupirci ad ammirare paesaggi urbani e naturali”.
La mostra è accompagnata da un intenso programma di attività: un sabato al mese sono previste visite guidate speciali con personalità d’eccezione come l’esperta di comunicazione visiva e semiotica Valentina Manchia, i fotografi Olivo Barbieri e Andrea Abati, l’architetta Federica Fiaschi, presidente dell’Ordine degli Architetti di Prato, mentre i quattro incontri del corso teorico-pratico di fotografia saranno condotti da Vittoria Ciolini e Andrea Abati. Infine, nell’ambito delle lezioni della Centro Pecci School Arte e Centro Pecci School Cinema, l’11 aprile 2026 Giorgio Di Domenicoapprofondirà le dinamiche del rapporto tra arte e fotografia.
Arianna Testino

