Art e Dossier

Lorenzo Peretti,

categoria: Grandi Mostre
26 May – 26 October 2024

“Carattere misantropo e artista nel vero senso”: queste furono le parole scelte da Enrico Cavalli per descrivere l’allievo Lorenzo Peretti, al quale la Collezione Poscio di Domodossola dedica una mostra che per la prima volta indaga la sua poetica in maniera organica. Curata da Elena Pontiggia nello spazio espositivo di Casa De RodisLorenzo Peretti (1871 – 1953). Natura e mistero fa il punto sulla vicenda pittorica del misterioso artista vigezzino, calandola nel contesto storico della sua epoca. 

Circa ottanta opere offrono una sintesi della breve carriera di Peretti, che dipinse per una dozzina d’anni senza mai esporre e senza mai schiudere le porte del proprio studio, alimentando le voci che lo volevano alchimista e dedito alla stregoneria. Appassionato di esoterismo e teosofia, Peretti, sul finire dell’Ottocento, diede vita, con Adolfo Papetti, a una biblioteca esoterica e teosofica andata poi dispersa, mentre negli anni Venti del secolo scorso elaborò In suprema identità. Invocazione metafisica, testamento spirituale in cui la religione cristiana dialoga con la teosofia di Schuré e di Guénon. Prima di allora – e dopo la morte del padre, che osteggiava la sua vocazione artistica ‒, Peretti coltivò l’interesse per la pittura, studiando, nel 1890-92, con Enrico Cavalli alla scuola Rossetti Valentini di S. Maria Maggiore, dove diviene amico di Carlo Fornara. La rassegna di Domodossola prende le mosse da quel momento e guida il pubblico alla scoperta di opere come i tre ritratti di Carlaccin, un contadino vigezzino raffigurato sia da Cavalli sia da Fornara e dallo stesso Peretti, delineando atmosfere e temi affrontati dall’artista e dalla sua cerchia di amici – ne sono un esempio i dipinti di Ciolina, Rastellini, Fornara e Arturo Tosi che arricchiscono la seconda sezione della mostra. Non mancano i riferimenti al viaggio di Peretti a Lione nel 1893-94 ‒ durante il quale osserva gli esiti della pittura impressionista e postimpressionista ‒ e alla riconciliazione con il padre scomparso testimoniata dal ritratto proveniente dai Musei Civici di Domodossola. 

Il complesso rapporto con il Divisionismo emerge da opere come OratorioLavandaie alla lanca di Toceno e Paesaggio, tutte risalenti al 1895-97: incluso da Morbelli fra i protagonisti del movimento, l’artista vigezzino rifiuterà di esporre con i divisionisti. Oltre a gettare nuova luce sul suo testamento spirituale, la mostra riunisce anche una serie di preziosi disegnie termina con un’antologia di opere non-finite, tra cui compaiono Sottobosco e Parigi, del 1903. Dagli anni Venti in poi non si hanno più notizie di Peretti, che scompare a Toceno dopo qualche decennio, nel 1953.

Arianna Testino