Mecenatismo contemporaneo: la nuova mostra della Fondazione The Bank
Da Gonzalo Borondo a He Wei. Nuove prospettive della pittura contemporanea dalle recenti acquisizioni della Fondazione The Bank Ets
Nel cuore di Bassano del Grappa, a partire dal 2023, ha trovato sede la Fondazione The Bank, un’istituzione dedicata in via esclusiva alla pittura contemporanea. La collezione, in comodato permanente, vanta già un patrimonio di più di mille e duecento dipinti capaci di riflettere la pluralità delle ricerche pittoriche - italiane e non solo - dagli anni Ottanta del Novecento a oggi e si è costituita attraverso il dialogo con artisti, galleristi, curatori e critici. Non solo: oltre a custodire un significativo numero di dipinti – nessuno dei quali acquisito o commissionato con finalità di investimento, ci tiene a precisare il presidente Antonio Menon –, la Fondazione è anche un centro di ricerca e di formazione specialistica che si pone l’obiettivo di avvicinare all’arte un pubblico sempre più vasto.
Oggi negli spazi di Bassano, ricavati all’interno di un’ex filiale della Banca Commerciale Italiana, è ospitata l’esposizione Da Gonzalo Borondo a He Wei. Nuove prospettive della pittura contemporanea dalle recenti acquisizioni della Fondazione The Bank, un percorso attraverso sessanta dipinti acquisiti di recente e realizzati da quarantanove diversi artisti che, con diversi stili, linguaggi e poetiche, hanno condotto delle riflessioni sulla figura (una linea guida imprescindibile per ogni acquisizione da parte di The Bank). Si tratta di lavori, racconta Cesare Biasini Selvaggi, curatore della mostra e segretario generale della Fondazione, che si basano sulla ricerca della verità e sull’indipendenza creativa, anche a costo di produrre un’arte impopolare, estranea alle dinamiche del mercato, che pone delle domande scomode e che talvolta costringe l’osservatore a uscire dalla propria comfort zone.
Ci si può soffermare ad esempio sulle opere di Gonzalo Borondo, un artista che proviene dal contesto della Street Art, dal quale deriva un bagaglio figurativo e tecnico distintivo e innovativo. Di grande interesse anche il piccolo, drammatico lavoro di Emanuele Giuffrida, artista che traspone nelle sue opere un’infanzia profondamente segnata dagli omicidi di stampo mafioso a Palermo; e ancora le tavolette dipinte da Grazia Cucco che restituisce il suo immaginario surreale, intriso di elementi religiosi e di una forte componente irriverente. Esponente della “Nuova officina milanese”, Federico Guida è rappresentato invece con La sfera ideale, una tela di grande intensità poetica. Si segnalano inoltre i lavori di Sergio Padovani (uno degli artisti più valorizzati da The Bank), di Matteo Massagrande, del quale si sono scelte due tele che si ispirano al Carso di Giuseppe Ungaretti. Fa capolino anche Luca Pignatelli, uno degli autori più celebri presenti nella “scuderia” dell’istituzione.
Grazie alle nuove opere entrate nella collezione ed esposte nell’attuale collettiva, la Fondazione intende ribadire e rafforzare il suo ruolo come centro di promozione e studio della pittura contemporanea: “Il cuore di questa mostra è il nostro impegno costante nel mecenatismo verso le nuove generazioni. Crediamo che sia nostra responsabilità fondamentale non solo preservare l’arte, ma anche investire attivamente in essa, fungendo da sostegno per gli artisti spesso all’inizio del loro percorso. Affiancare il lavoro di giovani talenti e di outsider – le voci più vivaci e non convenzionali del dibattito odierno – a quello di artisti già affermati, significa costruire un ponte essenziale tra passato, presente e futuro”, ha commentato Antonio Menon.
Marta Santacatterina

