Art e Dossier

categoria: Eventi

Novità su Matisse

16 September 2013

Non tramonta mai, il mito di Matisse (Cateau Cambrésis 1869-Nizza 1954): anzi, ogni anno si fanno sempre più fitte le iniziative in suo onore, in tutto il mondo e non solo nel suo paese. A ritmo incessante, poi, vengono resi noti nuovi studi sulla sua pittura, le sue influenze, le sue ispirazioni, a conferma del suo ruolo fondamentale nell'arte del Novecento.
Il 7 settembre scorso è uscito un libro che già sta facendo discutere: Chatting with Henri Mastise. The lost 1941 Interview (Paul Getty-Tate Modern Edition, 186 pp., Euro 26.54): una lunga intervista, tradotta dal francese da Chris Miller, curata da Serge Guibaut, che Matisse concesse nell'aprile del 1941, nel corso di diversi incontri, fra Lione e Nizza, al critico svizzero Pierre Courthion. Per vari motivi – anche comprensibili – Matisse ne vietò poi la pubblicazione (l'editore doveva essere il ginevrino Skira), e il dattiloscritto di oltre trecento pagine è rimasto nell'archivio Courthion, fino a quando negli anni Ottanta lo ha acquistato il Getty Research Institute. Da queste pagine, che dopo molte titubanze gli eredi hanno permesso di rendere note, vista l'importanza del documento, sembra emergere una persona affetta da crisi di depressione e inquietudini (quale artista non ne è soggetto?), ma ancora, nonostante l'età e gli acciacchi, da un eccezionale amore per la pittura e il colore. In generale anche dalle sue lettere, conservate nell'archivio degli eredi a Issy-les- Moulineaux, mai pubblicate nella loro interezza, emerge una personalità gigantesca, ricca di sfumature, così come peraltro è la sua pittura. Assai spesso ricca di "lusso, gioia, voluttà". Personalmente è la pittura che forse più di ogni altra mi comunica gioia di vivere.
Quest'anno la città di Nizza ha sicuramente il vanto di aver organizzato l'omaggio più significativo a Matisse, in occasione del cinquantenario dell'istituzione del Musée Matisse, a Cimiez sulla collina che guarda Nizza e il suo mare azzurro, a pochi passi dall'imponente palazzo del Regina, dove l'artista abitò e lavorò per molti anni, e dove è morto. Ben otto mostre, tutte di grande interesse, sono dislocate in vari musei della bella capitale della Costa Azzurra, alla quale Matisse fu particolarmente legato.
Oltre all'omaggio degli artisti contemporanei– Bonjour Monsieur Matisse! (Rencontres), il cui catalogo è da noi recensito nel prossimo numero di novembre di "Art e Dossier", la principale è senz'altro Matisse à Nice. "Travail & joie". La musique à l'oeuvre, nel luminoso Musée Matisse, centrata sul tema della musica, esplorato sotto ogni aspetto.
È noto quanto Matisse amasse la musica e la danza; per un certo periodo aveva perfino cominciato a studiare seriamente il violino, col timore di non poter più dipingere a causa di problemi alla vista; e uno strumento studiarono tutti i suoi figli, come si vede da tanti quadri, disegni e fotografie. Molte sale del museo sono dedicate non solo ai dipinti e ai papiers gouachée e découpés con soggetti quali la danza, il jazz, donne e bambini al piano o con strumenti musicali, ma sono anche ricche di testimonianze fotografiche, sculture, ceramiche, e oggetti anche di uso piuttosto comune, della collezione personale, che ispirarono Matisse per tutta la vita.
Bellissimo, al piano inferiore, l'allestimento dei costumi (ricostruiti in tempi recenti) che l'artista disegnò nel 1920 per la coreografia di Massine e nel 1925 di Balanchine (all'Opèra di Parigi), del Canto dell'usignolo di Stravinsky, di cui il pittore curò anche le scene. Nella stanza attigua, il fregio della piscina fatto ricostruire in ceramica dagli eredi, Claude e Barbara Duthuit, sulla base dei disegni del maestro: un'onda blu continua, con tuffatori, nuotatrici, secondo linee fluide ed essenziali, ideate dall'artista ormai anziano nel 1952. Si racconta che un giorno gli fosse venuta voglia di andare in una piscina dei dintorni, e la sua assistente e modella russa ce lo avesse portato; faceva però un caldo tremendo. Tornato subito a casa avrebbe detto: "Me la disegno io, una piscina".
A proposito di piscine, nel Museo archeologico sono esposte alcune opere di artisti contemporanei, in cui il soggetto "piscina" è affrontato in modi assai diversi e originali. Ma anche le altre mostre sono tutte da vedere: qualla all'elegante Musée Massena, che ha per tema le palme, una delle icone di Nizza e della stessa pittura gioiosa di Matisse (oltre alle sue opere e a quelle di altri maestri come Raoul Dufy, vi è esposto un Picasso strepitoso, La baia di Cannes, del 1958). E poi ricordiamo le mostre sulla fotografia, sugli affiches, sulle tavole di Jazz composte da Matisse per Tériade nel 1947, e infine ma non per ultima, anzi forse la più interessante per gli studiosi di arte fra Otto e Novecento, è la mostra dedicata al rapporto/non rapporto del giovane Matisse con il simbolista Gustave Moreau, suo maestro, nel bellissimo palazzo del Musée des Beaux Arts: notevole e importantissima per comprendere come il giovane Henri, pur apprezzando l'insegnamento di Moreau, che portava i suoi allievi al Louvre a copiare i grandi capolavori, sia stato fin dall'inizio orientato verso un geniale e personalissimo modo di interpretare la realtà e l'arte del passato.

Un'été pour Matisse, fino al 23 settembre 2013
- Musée Matisse, Musée d'archéologie, Palais Lascaris, Musée Masséna; orario 10-18, chiuso martedì
- Théâtre de la photographie et de l'Image; Galerie des Ponchettes; Musée des Beaux Art; Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain; orario 10-18, chiuso lunedì
Info: matisse2013.com


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