Art e Dossier

Spazio ai giovani artisti all’Emeroteca dell’Arte di Mestre

categoria: Grandi Mostre
2 March 2025

L’ecosistema dei Musei Civici di Venezia comprende ben undici tra musei e siti da visitare in città e nelle isole, a partire da quelli in area marciana (Palazzo Ducale e Museo Correr, ad esempio) fino al Museo del Vetro a Murano. Non pago di una rete così estesa, il MUVE negli ultimi anni ha attraversato la laguna per occuparsi della gestione di alcune realtà in Terraferma, e in particolare a Mestre, che è parte della Città Metropolitana di Venezia. Oltre alla gestione del Centro Culturale Candiani – dove nel 2025 sarà allestita una mostra che ruota attorno a Edvard Munch –, del Forte Marghera e del Vega.stock, a inizio dicembre 2024 ha aperto i battenti l’Emeroteca dell’Arte, un luogo multidisciplinare e vivace, che contribuisce fortemente alla rigenerazione del centro di Mestre. Una rigenerazione per la quale sono stati investiti 3 milioni di euro, grazie ai quali sono stati completati i restauri di un bel palazzo che finalmente, dopo decenni di abbandono, ha ritrovato una sua funzione pubblica. 

L’edificio si affaccia su un tratto scoperto del fiume Marzenego e attualmente attira subito lo sguardo grazie all’installazione, decisamente scenografica, di un’opera di Claes Oldenburg ispirata alla coda del leone di San Marco e che, in occasione della Biennale del 1999, sporgeva da una finestra del Museo Correr. 

Se al piano terra è stato predisposto il bar, al piano superiore gli ambienti sono stati destinati a una duplice funzione: quella dell’ospitalità con un bistrot, e quella degli eventi culturali. Il caffè letterario ospita quindi presentazioni di libri – molto frequentate, assicura Elisabetta Barisoni, Dirigente Area Musei e Muve a Mestre –, talk con curatori e artisti e conferenze tra cui quelle di presentazione delle mostre al Centro Candiani. Ma la location è perfetta anche per chi si vuole soltanto sedere per leggere un libro o un giornale, o per lavorare grazie alla connessione gratuita.

L’anima dei Musei Civici di Venezia si esprime però soprattutto nelle residenze d’artista: l’Emeroteca dell’Arte, con la curatela di Antonio Grulli, mette infatti a disposizione, per dieci mesi, ben tredici atelier dove altrettanti artisti possono lavorare senza vincoli di linguaggio; e infatti negli open days si incontrano pittori, scultori, fotografi e videomaker, tutti impegnati nei loro progetti di ricerca. Il bando per la selezione è realizzato in collaborazione con la Fondazione Bevilacqua La Masa e prevede dieci residenze per giovani artisti (18-30 anni) domiciliati in Veneto, cui se ne aggiungono due derivanti dal concorso Artefici del nostro tempo e infine quella assegnata al vincitore del Premio Mestre di Pittura. Si tratta, sottolinea ancora Barisoni, della più grande offerta di atelier d’artista in Italia.

Per fare qualche esempio, il Collettivo Zeroscena sta conducendo una ricerca sull’archivio dell’ex ospedale psichiatrico di San Servolo, mettendo in connessione le fotografie dei pazienti con i loro manoscritti. Benedetta Cocco si concentra su installazioni scultoree realizzate con materiali tessili – sarà un caso se è originaria della Sardegna, patria di Maria Lai? -, Nikko Mundacruz pratica una pittura a olio suggestiva, che a tratti richiama il Simbolismo di inizio Novecento, mentre José Victor De Castro Negreiros dipinge con tecnica mista creature fantastiche e mostruose che combinano suggestioni medievali ad altre brasiliane. Sabrina Zuccato sta invece per terminare il documentario Le streghe di Nagyrév – tratto dal libro pubblicato dalla stessa Zuccato per Marsilio – raccontando tramite immagini e voce narrante una storia angosciante accaduta davvero nell’omonimo villaggio in Ungheria. Gli altri artisti ospitati all’Emeroteca dell’Arte sono il Collettivo Iki Morts, Nina Baietta, Carola Cappellari, Marco Cavazzin, Cecilia Cocco, Lucca Indingo Domenico De Clario-Davis, Matteo Giardiello e Beatrice Mika Sakaki.

Marta Santacatterina