Storie di Frida: un libro di Albra Romano Pace
Storie di Frida. Vita e avventure di Frida Kahlo, artista e outsiders
Alba Romano Pace
Giunti, Firenze 2025
240 pp., 180 ill. colore e b.n.
€ 29
Studiosa di surrealismo e dell’universo artistico femminile, Alba Romano Pace racconta: «In un angolo del mondo chiamato Coyoacán, nel centro del primitivo Messico, dove sorgeva un tempo la capitale del popolo guerriero dei tepanèchi, il 6 luglio 1907 nasce una vera combattente, si chiama Magdalena Carmen Frieda Kahlo y Calderón». Così leggiamo nel primo capitolo (La forza di esistere) di questa intensa biografia sulla celebre artista messicana, cui l’autrice aveva dedicato nel 2021 una monografia suddivisa però in capitoli ispirati a colori evocativi del mondo di Frida (Il colore della vita, 240 pp., Giunti, Firenze 2021). Di questa eccezionale figura di donna e artista, entrata nella memoria collettiva come un’eroina del Novecento, molto amata dalle giovani generazioni, crediamo di sapere tutto. Ormai vediamo il suo volto sulle magliette, nei gadget, nei fumetti, ma il modo in cui è impostato questo volume lo rende interessante e inedito anche per chi sia già avvezzo al mondo di Frida. Il libro colpisce, di fatto, per l’impostazione secondo tematiche per niente scontate. Qui si procede per segnali: dalla Natura e alchimia della prefazione, che si apre con la cantilena del diario di Frida, «un rituale alchemico per definire se stessa come una formula di svariati elementi», al primo capitolo focalizzato sul padre Guillermo: ebreo tedesco di origini ungheresi, nato in Germania ed emigrato in Messico. «I Kahlo sono una famiglia prettamente al femminile», si legge nel libro, «e alle due sorelle maggiori di Frida si aggiunge, l’anno seguente, Cristina. Due altre sorelle, nate dal precedente matrimonio del padre con una donna deceduta per parto, vivono in convento. Un unico figlio maschio, che aveva preceduto Frida Kahlo, era morto poco dopo la nascita. L’artista prende così il posto del fratello assente, integrando uno spirito maschile. Guillermo avrebbe desiderato un maschio». Da qui si capisce già il carattere indomito, la forza e pure le fragilità di Frida. Si passa poi dalle amicizie giovanili all’atroce incidente che le segnerà l’esistenza (La danza con la pelona, cioè con la morte) e via via, gli amori, l’incontro con Rivera, con Breton, il figlio mancato, la militanza politica, gli Stati Uniti, Parigi, sino all’epilogo (Le ali spezzate): «Frida vola via con le sue ali iridate il 13 luglio 1954». Non è un romanzo, ma si legge come tale.