Art e Dossier

Valerio Adami: un decennio di viaggi in mostra a Milano

categoria: In galleria
28 March – 11 July 2025

VALERIO ADAMI. Laboratorio

Milano
GióMARCONI

Novant’anni fa nasceva a Bologna Valerio Romani Adami ed esattamente trent’anni dopo, nel 1965, l’artista fece capolino nella galleria milanese di Giorgio Marconi, istituzione che oggi si appresta a celebrare questo doppio anniversario con un’ampia monografica dedicata a un periodo cruciale per la sua produzione, dal 1962 fino ai primi anni Settanta. Proprio in questo intervallo cronologico Adami si spostò di frequente, da Londra al lago Maggiore, da Parigi a Cuba, da New York a Milano.

La prima tappa porta quindi i visitatori nella capitale inglese, dove Adami – considerato una figura centrale della Figurazione Narrativa – giunge nel 1962, per entrare poi in contatto con artisti come Graham Sutherland, Jim Dine e Richard Hamilton e con il linguaggio dei fumetti, dal quale riprende l’uso parole onomatopeiche. Nello stesso periodo Adami e la moglie e artista Camilla Cantoni si trasferiscono nella grande Villa Cantoni ad Arona, sul lago Maggiore, accogliendovi intellettuali e artisti tra cui Jacques Derrida, Titina Maselli, Eduardo Arroyo e Carlos Fuentes. Oltre a dedicarsi alla pittura, il pittore realizza insieme al fratello Giancarlo Vacanze nel deserto (1971), un film in stile Nouvelle Vague che viene peraltro proiettato in galleria in occasione della mostra. Un focus è inoltre dedicato al tema delle auto, grande passione di Adami, e in particolare a una serie di dipinti datati tra il 1963 e il 1964, tra cui una tela di grandi dimensioni mai esposta prima d'ora.

Il terzo luogo è Parigi, città d’elezione di Adami e scenario dei suoi celebri interni urbani dai toni pastello; grazie all’incontro con  Carlos Franqui, poeta e giornalista nella Rivoluzione Cubana accanto a Fidel Castro, il pittore nel 1967 visita Cuba. Ma già dal 1966 Adami e la moglie si trovano a New York, dove soggiornano al Chelsea Hotel e frequentano l'ambiente underground della città, conoscendo figure di spicco come Saul Steinberg, Ray Johnson e il poeta Allen Ginsberg. È l’epoca degli "esterni" newyorkesi, dove i colori si fanno più cupi e la palette cromatica si scurisce, riflettendo l'atmosfera della metropoli e sperimentando anche la fotografia come nuovo mezzo espressivo e come base per dipinti, ad esempio Latrine in Times Square. Una selezione di foto scattate nelle strade di New York viene ora esposta negli ambienti di GiòMarconi.

Infine, il ritorno a Milano – crocevia essenziale nella sua carriera – nella galleria di Giorgio Marconi dove, nel 1969, allestisce un evento memorabile: un incontro di boxe su un ring, regolarmente annunciato dalla Gazzetta dello Sport e affiancato alla grande opera intitolata Boxing Ring. L’anno successivo lo Studio Marconi ospita quindi una vera e propria mostra fotografica di Valerio Adami. 

La mostra, sviluppata su tre piani dello spazio espositivo, offre quindi ai visitatori un’ampia selezione di opere, tra tele, disegni, fotografie, materiale di archivio e il film Vacanze nel deserto, così da far scoprire l’evoluzione del linguaggio visivo di Adami e il continuo spirito di sperimentazione che caratterizzò il suo linguaggio negli anni Sessanta.

Marta Santacatterina