Art e Dossier

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Il museo dello 007 dell'arte

categoria: musei da conoscere

Museo Casa Rodolfo Siviero

Orari: sabato, ore 10-18; domenica e lunedi ore 10-13.
www.museocasasiviero.it

Nel mare magnum dei musei fiorentini, quello di Casa Siviero è una piccola ma brillante perla che vale la pena visitare (ottima anche attività didattica e il sito web). Legato al nome di Rodolfo Siviero (Guardistallo, Pisa 1911- Firenze 1973), profondo conoscitore dell’arte italiana e infaticabile detective per il recupero dei beni trafugati dai nazisti, il museo è in un villino ottocentesco in stile neorinascimentale, placidamente affacciato sul Lungarno Serristori, senza dar troppo nell'occhio. Fra le due guerre il villino era stato la dimora dello storico dell'arte d'origine ebraica Giorgio Castelfranco (Venezia 1896 - Roma 1978), che negli anni Venti divenne il mecenate di Giorgio De Chirico e del fratello Alberto Savinio, qui spesso ospitati. In seguito Castelfranco dovette abbandonare la casa e Firenze per le persecuzioni razziali, e durante l’occupazione concesse il villino all'amico Siviero, all'epoca capo del gruppo partigiano che combatteva l’incetta di capolavori dei nazisti. La vita di Siviero fu avventurosa e talvolta spregiudicata. Giovane agente segreto per il governo fascista, era passato nelle file della Resistenza. Con un gran fiuto e azioni anche rocambolesche, fu lui il principale artefice del recupero di centinaia di opere d'arte (fra le quali capolavori di Masaccio, Tiziano, Michelangelo). Lo aiutò molto anche Castelfranco. Nel secondo governo Badoglio (febbraio-giugno 1944) Castelfranco dirigeva il Ministero dell'Educazione Nazionale e dette preziose notizie all'amico-detective (nei suoi libri aveva nascosto la documentazione sulle opere trafugate o che rischiavano di esserlo). Dopo la guerra Siviero acquistò il villino all'amico. Qui raccolse la personale collezione d'arte, che per legato, assieme alla casa, è passato alla Regione Toscana, che si avvale anche della collaborazione di studiosi e degli Amici dei Musei, che organizzano visite al museo e alle esposizioni temporanee  su temi legati alla vita di Castelfranco, Siviero e la cultura toscana del Novecento. Se si ha almeno un'ora a disposizione, ci si può dapprima documentare con i video e le notizie fornite all’ingresso dalla postazione interattiva. La visita parte dallo studio di Siviero pieno di libri d'arte, fotografie e cataloghi delle mostre dedicate nel dopoguerra ai beni dello Stato recuperati. Si prosegue nelle altre stanze del piano terreno, dove sono esposti decine di oggetti, arredi, dipinti, sculture, pezzi archeologici, miniature, che rispecchiano il gusto antiquario e la passione del collezionista Siviero per l'arte antica, medievale e del Rinascimento. Fra questi un bel busto romano, capitelli romanici, fondi oro e sculture tardomedievali, e soprattutto alcuni dipinti e disegni di De Chirico e Savinio, risparmiati alla vendita cui fu costretto Castelfranco per mettere in salvo la famiglia, o donati dagli artisti allo stesso Siviero. Fra questi, il celebre Autoritratto in veste di torero di De Chirico, e i bei ritratti della moglie di Castelfranco e della domestica. Nella sala da pranzo, un piacevole soffitto con nature morte fu decorato probabilmente dal pittore toscano Stefano Ussi nella seconda metà del XIX secolo.

Gloria Fossi