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Art History: Ricerca iconografica

Giganti

Figure mitologiche di esseri colossali, figli di Gea, la madre-terra. Queste creature avevano un aspetto terribile, a causa delle enormi proporzioni e della forma dei loro corpi, terminanti in code serpentiformi e squamate. L'episodio che li vede protagonisti è quello della Gigantomachia, che è narrato principalmente nelle Metamorfosi di Ovidio (I, 151-162): dopo che Giove si fu impadronito del dominio del mondo, i Giganti si mossero per spodestarlo. Partendo dalla pianura della Tessaglia, ammassarono tutte le rocce dei monti Pelio e Ossa per arrampicarsi sino all'Olimpo. Ma qui Giove li attendeva, spalleggiato da Ercole, Giunone e Minerva. Gli dei ebbero la meglio, ricacciando sulla terra i Giganti, i quali precipitarono, insieme all'enorme ammasso di rocce, fino alle profondità vulcaniche nelle quali vennero sepolti. Due di loro, Encèlade e Tifone, furono seppelliti nell'Etna, donde la credenza popolare che le eruzioni fossero frutto delle convulsioni dei corpi in esso imprigionati. Sempre Ovidio riferisce che, quando quei corpi spaventosi vennero travolti dai sassi nella caduta, la Terra-madre s'inzuppò del sangue dei suoi figli e, mentre esso era ancora caldo, lo rianimò dando vita alla stirpe umana, dal carattere altrettanto bellicoso. La caduta dei Giganti, soggetto iconografico prediletto nelle decorazioni affrescate dal Cinquecento al Settecento, si considera un episodio parallelo a quello della caduta degli angeli ribelli dal cielo.