Art History: Ricerca iconografica
Ariosto Ludovico*
(Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533)
Fu indirizzato allo studio del diritto ottenendo in un secondo tempo dal padre il permesso di potersi dedicare alle lettere. Con la morte del padre dovette interrompere gli studi umanistici per provvedere al sostentamento della famiglia e così, al fine di godere dei benefici ecclesiastici, prese gli ordini minori ed entrò a servizio del cardinale Ippolito d’Este, fratello del duca. Spesso impegnato in delicate missioni diplomatiche, Ariosto aveva poco tempo da dedicare all’attività letteraria e tuttavia nel 1516 uscì a Ferrara la prima edizione dell’Orlando Furioso, con dedica a Ippolito. Il poema cavalleresco tratta gli amori fra Orlando, paladino cristiano, e Angelica, principessa orientale, e quelli fra Bradamante, guerriera cristiana, e Ruggero. Le vicende sentimentali si intrecciano procedendo per frammenti sullo sfondo della guerra fra cristiani e saraceni nel momento in cui i secondi, dopo aver sgominato l’esercito di Carlo Magno, stringono d’assedio Parigi. L’intreccio accompagna il lettore dagli eventi particolari a una contemplazione di valori universali positivi come amore, eroismo e onore contrapposti ai negativi quali l’eros bestiale, la ferocia, la viltà, il pregiudizio e il tradimento. Licenziato da Ippolito, Ariosto entrò a servizio dal duca Alfonso ma le difficoltà economiche e familiari lo costrinsero ad accettare l’incarico di governatore della Garfagnana, allora infestata da briganti e vessata da lotte interne. Svolto con successo per qualche anno tale compito, egli poté finalmente tornare a Ferrara e dedicarsi alle lettere. In quegli anni ricorresse instancabilmente l’Orlando Furioso, organizzò rappresentazioni teatrali per la corte ed ebbe agio economico e fama. Scrisse numerose satire che, prendendo spunto da situazioni realmente vissute, trattano della difesa della dignità dello scrittore vagheggiando una vita raccolta di studio, e mettendo a nudo i vizi e difetti degli umanisti e della vita matrimoniale. La produzione di numerose commedie testimonia la sensibilità per il teatro vissuto da ideatore, regista e attore.
Fu indirizzato allo studio del diritto ottenendo in un secondo tempo dal padre il permesso di potersi dedicare alle lettere. Con la morte del padre dovette interrompere gli studi umanistici per provvedere al sostentamento della famiglia e così, al fine di godere dei benefici ecclesiastici, prese gli ordini minori ed entrò a servizio del cardinale Ippolito d’Este, fratello del duca. Spesso impegnato in delicate missioni diplomatiche, Ariosto aveva poco tempo da dedicare all’attività letteraria e tuttavia nel 1516 uscì a Ferrara la prima edizione dell’Orlando Furioso, con dedica a Ippolito. Il poema cavalleresco tratta gli amori fra Orlando, paladino cristiano, e Angelica, principessa orientale, e quelli fra Bradamante, guerriera cristiana, e Ruggero. Le vicende sentimentali si intrecciano procedendo per frammenti sullo sfondo della guerra fra cristiani e saraceni nel momento in cui i secondi, dopo aver sgominato l’esercito di Carlo Magno, stringono d’assedio Parigi. L’intreccio accompagna il lettore dagli eventi particolari a una contemplazione di valori universali positivi come amore, eroismo e onore contrapposti ai negativi quali l’eros bestiale, la ferocia, la viltà, il pregiudizio e il tradimento. Licenziato da Ippolito, Ariosto entrò a servizio dal duca Alfonso ma le difficoltà economiche e familiari lo costrinsero ad accettare l’incarico di governatore della Garfagnana, allora infestata da briganti e vessata da lotte interne. Svolto con successo per qualche anno tale compito, egli poté finalmente tornare a Ferrara e dedicarsi alle lettere. In quegli anni ricorresse instancabilmente l’Orlando Furioso, organizzò rappresentazioni teatrali per la corte ed ebbe agio economico e fama. Scrisse numerose satire che, prendendo spunto da situazioni realmente vissute, trattano della difesa della dignità dello scrittore vagheggiando una vita raccolta di studio, e mettendo a nudo i vizi e difetti degli umanisti e della vita matrimoniale. La produzione di numerose commedie testimonia la sensibilità per il teatro vissuto da ideatore, regista e attore.