Art e Dossier

A Cortina d’Ampezzo va in mostra l’arte di Mario Schifano

categoria: In galleria
21 dicembre 2024 – 12 gennaio 2025

Mario Schifano. Tra cinema e pittura

Cortina d'Ampezzo
Farsettiarte

“Pittore puma, un piccolo puma di cui non si sospetta la muscolatura e lo scatto, che lascia dietro di sé l’impronta nitida e misteriosa dell’eleganza”. Così Goffredo Parise definì Mario Schifano, protagonista della mostra allestita negli spazi di Farsettiarte a Cortina d’Ampezzo fino al 12 gennaio 2025. Come evidenziato dal titolo, la retrospettiva si muove lungo il crinale che separa cinema e pittura, discipline con le quali l’artista si cimentò a più riprese, costruendo la propria poetica attorno agli esiti di queste sperimentazioni.

Esponente della Pop Art in chiave italiana, oltreoceano Schifano conobbe e frequentò Andy Warhol e la sua Factory, partecipando nel 1963 alla mostra New Realists, organizzata dalla Sidney Janis Gallery, al fianco di personalità come Christo, Klein e l’amico e collega Mimmo Rotella.

L’attenzione verso l’immaginario cinematografico e televisivo, ma anche verso gli sviluppi tecnologici più recenti, caratterizzò l’approccio di Schifano nei confronti della materia artistica: ne sono un esempio la serie dei Paesaggi TV, dove le immagini del piccolo schermo sono trasferite su tela grazie all’emulsione fotografica. In un primo momento le immagini in questione appaiono di matrice statunitense e corrispondono alle sale di trapianto cardiaco a Houston, ai laboratori della NASA, poi i fotogrammi coincidono con quelli trasmessi dalla RAI e da altre emittenti. Nelle opere degli anni Settanta l’uso di nuovi smalti industriali permette a Schifano di ottenere risultati brillanti e di agire con grande rapidità. 

“Schifano lavorava sulle immagini. Intorno a lui c’erano sempre immagini. È noto infatti che nella casa del maestro ci fossero sempre televisori accesi, silenziosi, ma con un costante scorrere di immagini, di qualunque tipo”, afferma Marco Meneguzzo. Il ricorso a macchine da presa, macchine fotografiche e allo strumento televisivo accompagna dunque la carriera dell’artista, definendone l’estetica e contribuendo alla realizzazione di interventi come Macchina cinematografica dipinta, mai esposta in precedenza al pari di altri lavori in mostra a Cortina d’Ampezzo. 

Il carattere trasversale della produzione di Schifano è rafforzato dalla sua passione per la musica – fu amico dei Rolling Stones, di Keith Richards e Mick Jagger, con i quali collaborò alla riuscita della Trilogia per un massacro ‒ e ovviamente per l’universo cinematografico – il suo ruolo nel panorama underground degli anni Sessanta e Settanta fu prezioso, complici le pellicole in 35 mm di cui fu autore, contraddistinte da montaggi spezzati e dal riferimento a temi politico-sociali.

Fedele alla pittura, negli anni Novanta Schifano la mescolò alle prime tecnologie digitali, dando forma a opere di ampie dimensioni in cui echeggiano i rimandi al mondo televisivo, alla guerra e alle emergenze ambientali, nel solco del legame mai interrotto fra l’artista e l’attualità.

Arianna Testino