Art e Dossier

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Il Museo Renoir in Costa Azzurra

categoria: musei da conoscere

Non è solo un museo, ma una vera e propria casa, quella che il grande maestro impressionista Renoir ha abitato nel Domaine des Collettes, sulle alture di Cagnes-sur-Mer in Costa Azzurra, dal 1908 fino alla morte, avvenuta il 3 dicembre 1919, a settantotto anni. Il villino, immerso in un vasto terreno a ulivi centenari e alberi di agrumi, è stato oggetto di una vasta ristrutturazione, conclusasi nel 2013, e ora il museo si è esteso anche a una sala al piano inferiore e alla cucina, oltre al bagno, con i classici sanitari in ceramica bianca. Riaperto anche il cascinale in prossimità della casa (la cosiddetta “ferme”, raffigurata nel 1915 da Renoir in un dipinto esposto nel museo), dove ora è allestita una sala video dedicata al celebre cineasta Jean Renoir, figlio del pittore. Intanto, un po’ di storia: già alla fine del XIX secolo Pierre-Auguste Renoir, che nel 1890 aveva sposato a Parigi la bella Aline Charigot (quella che fa le coccole al barboncino nella Colazione dei canottieri), aveva gravissimi problemi di salute – un’artrite reumatoide che gli stava deformando progressivamente gli arti, con sofferenze indicibili. Da Parigi si era dunque trasferito con moglie e figli in Costa Azzurra, per il clima più mite. Sulla collina, nei pressi dell’antico borgo medievale di Haut-de-Cagnes, aveva acquistato la tenuta di Collettes con una bella vista sul mare (oggi in parte deturpata da una cementificazione selvaggia). Vi aveva fatto costruire un villino dall’aspetto borghese e senza pretese, come peraltro era Renoir (fedele alle umili origini), ma dotato di grandi finestre sul giardino e verso il mare. Qui lo vennero a trovare, fra gli altri, Matisse, Bonnard, Rodin, come testimoniano le numerose fotografie esposte nelle stanze del museo, alcune inserite nella credenza bianca della luminosa sala da pranzo al primo piano. Nelle varie stanze si ammirano ben quattordici dipinti del maestro, alcuni in prestito dal Musée d’Orsay di Parigi (paesaggi, ritratti, nudi, bagnanti) e diciassette sculture che l’anziano maestro poté realizzare grazie alla collaborazione con lo scultore di origine catalana Richard Guino e poi a Louis Morel, scultore originario dello stesso paese della moglie di Renoir. Ci si aggira così, fra tele, busti, statuette, in mezzo ai semplici mobili di Renoir, ed è commovente la ricostruzione dell’atelier, con la sua carrozzella, la chaise longue dove posavano le modelle, il caminetto e il grande termosifone di ghisa. Sulla parete dello studio viene proiettato un raro filmato, con Renoir che dipinge, aiutato dagli assistenti che preparano per lui i colori, e gli mettono fra le dita orribilmente deformi il pennello. In una camera, invece, una carrozzella a portantina, che serviva per trasportare il pittore nel giardino, a dipingere “en plein air”. Vale una visita anche il bookshop all’ingresso, che oltre ai consueti oggetti da regalo offre un’ottima scelta di libri, cataloghi e DVD, sia sul pittore, sia sul figlio regista, sia sugli artisti più celebri che abitarono in Costa Azzurra. Per rivivere a casa l’atmosfera degli ultimi anni di vita del pittore, consigliamo il film Renoir, uscito nel 2013, regia di Gilles Bourdos.

Musée Renoir, Chemin des Collettes