Art e Dossier

940x240.png
940x240.png

Art History

Annibale Carracci: biografia

Nato nel 1560 a Bologna da una famiglia di origine lombarda, Annibale, fratello di Agostino e cugino di Ludovico, è la personalità più importante e innovativa del gruppo dei Carracci che, insieme, studiando il vero e la pittura dei grandi maestri del Cinquecento, fondano, nei primi anni Ottanta, un’Accademia detta “dei Desiderosi” e poi, dal 1590, “degli Incamminati”. La “riforma” dei Carracci consisteva in una reazione stilistica e ideologica all’arte tardo manierista, in nome di un ritorno alla natura e di un recupero della classicità delle forme. Ma, tra il devozionale Ludovico e il teorico Agostino, sarà soprattutto Annibale che dimostrerà una reale tendenza innovativa che influenzerà tutta la pittura del Seicento. Fin dalle prime opere bolognesi - come la Crocifissione del 1583 o le scene di genere del 1583-1585 come La bottega del macellaio o Il mangiafagioli - Annibale dimostra subito il suo talento di disegnatore e colorista e la sua curiosità sperimentale nei confronti dei diversi generi artistici che andavano sviluppandosi in quel periodo. Primo lavoro collettivo di ampio respiro dell’Accademia carraccesca sarà l’affrescatura (1584 circa) di alcune sale del palazzo bolognese del conte Filippo Fava con le Storie di Giasone e Medea. Annibale, dopo numerose commissioni di un certo prestigio come, per esempio, il Battesimo di Cristo (1585) per i frati della chiesa bolognese di San Gregorio, o la Pietà e santi (1585) per la chiesa dei cappuccini di Parma, che lo metteranno a confronto con il Correggio e la pittura emiliana del Cinquecento, compirà un viaggio a Venezia intorno al 1587, dove rimarrà colpito dalla pittura di Tiziano e di Veronese, e, risultato diretto di queste suggestioni, sarà la splendida Madonna di san Matteo (1588) per la chiesa di San Prospero a Reggio Emilia. Dello stesso periodo è la commissione, da parte della confraternita di San Rocco, sempre a Reggio Emilia, della pala con L’elemosina di san Rocco, ultimata nel 1595 e ora a Dresda. La più importante opera della scuola carraccesca, in questa prima fase, è la decorazione del salone d’onore di Palazzo Magnani a Bologna eseguita intorno al 1590 circa, dove per la prima volta, in questi affreschi che illustrano le Storie di Romolo e Remo, Annibale prende la supremazia del lavoro di gruppo che prima era stata del più anziano Ludovico. La completa maturità dei suoi mezzi espressivi, Annibale la raggiungerà però con il trasferimento a Roma, dove viene chiamato nel 1595, insieme ad Agostino e Ludovico, dal cardinale Odoardo Farnese, per il quale eseguirà la decorazione del Camerino (con affreschi dedicati alle Storie di Ercole). Sulla volta, verrà posta la tela con l’Ercole al bivio (oggi a Capodimonte) che risulta emblematica nel percorso individuale di Annibale, nel momento in cui comincia a sganciarsi dalla stretta tutela del fratello Agostino, con il quale le incomprensioni diverranno poi insanabili durante l’esecuzione della decorazione della Galleria del palazzo Farnese. In questi mirabili affreschi (1598-1601), dove spicca la scena della volta con il Trionfo di Bacco e Arianna, Annibale raggiunge il più alto livello della propria immaginazione creativa e, rifacendosi alla cultura classica e a quella del Rinascimento, riesce a oltrepassare i limiti del reale, della natura e della storia, fornendo il fondamentale presupposto per la grande decorazione barocca. Intanto, a Roma, Annibale riceve anche altre ambitissime commissioni, come la pala con l’Assunzione (1601) per la cappella Cerasi in Santa Maria del Popolo (i cui laterali erano stati commessi a Caravaggio), gli affreschi della cappella Herrera (1602-1607) in San Giacomo degli Spagnoli e le lunette della cappella del palazzo Aldobrandini (eseguite in collaborazione con gli allievi nel 1603 circa). Nel 1605 Annibale, deluso per il trattamento ricevuto dal cardinale Farnese a saldo del lavoro della Galleria, avvertirà anche i primi sintomi dell’infermità mentale che in pochi anni lo ucciderà, al ritorno di un breve viaggio a Napoli, il 15 luglio del 1609 nella città eterna dove, più che altrove, aveva ricevuto gloria e onore.

Le opere