Art e Dossier

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Art History: Ricerca iconografica

Giorgio

Leggendario ufficiale romano proveniente da una nobile famiglia della Cappadocia, sarebbe vissuto nel III secolo al tempo delle persecuzioni di Diocleziano (284-305). Venne martirizzato in Palestina. Il culto in suo onore partì da Bisanzio e si diffuse particolarmente nella Chiesa greca ortodossa. Dal XIII secolo divenne molto popolare anche in Occidente dove, nella società feudale del Medioevo, costituiva un esempio di comportamento. È santo patrono dell’Inghilterra e protettore di Venezia. La sua iconografia è legata soprattutto alla sua lotta contro un terribile drago che terrorizzava un intero paese a cui gli abitanti dovevano sacrificare animali e persone. La sorte designò in sacrificio la figlia del re, ma mentre questa stava per essere sbranata il cavaliere Giorgio ferì il drago e liberò la fanciulla. Tornò poi in città con la ragazza e la bestia legata, e promise al popolo che avrebbe ammazzato il drago se tutti si fossero fatti battezzare. Nell’iconografia medievale questo tema rappresentava infatti la lotta contro il male e in particolare contro il paganesimo: la conversione di una nazione al cristianesimo veniva così simboleggiata dall’uccisione del mostro da parte del guerriero armato di lancia; la regione salvata dal paganesimo era impersonata dalla fanciulla. Il tema della ragazza risparmiata dal mostro deriva dal mito greco di Perseo. La Legenda Aurea dice che la città era Silene in Libia, ma altre fonti indicano Beirut. Le raffigurazioni dei supplizi del suo martirio - veleno, ruota, olio bollente e infine decapitazione - sono piuttosto rare. Il santo è raffigurato in armatura e su un cavallo generalmente bianco in allusione alla purezza, con la spada in mano, mentre giunge sul luogo del sacrificio, a cui possono assistere gli abitanti della città; il drago è un mostro alato ricoperto di squame. Nelle immagini devozionali, impugna lo stendardo con la croce rossa o lo scudo crociato, e calpesta il drago.