Art e Dossier

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Art History: ricerca iconografica

Petronio

Proveniente da un’agiata famiglia, dopo aver ricoperto cariche civili, abbracciò la vita religiosa dedicandosi a studi monastici e divenne l’ottavo e importantissimo vescovo di Bologna tra il 431-432 e il 449 circa, ricordato anche per l’influsso che ebbe nella vita civile e culturale della città. Il culto di san Petronio inizialmente restò limitato al monastero di Santo Stefano, che conservava le sue presunte spoglie traslate il 4 ottobre 1141. Dopo la pubblicazione di numerose agiografie, che arricchirono le notizie biografiche riportate da fonti coeve, venne imposta la figura di san Petronio come riferimento di culto per tutta la città e nel 1284 fu inserito negli Statuti tra i patroni di Bologna (dopo san Pietro, san Domenico e san Francesco). Nel 1388 il Comune decise la costruzione della basilica in suo onore e il santo divenne simbolo del patriottismo felsineo. La rappresentazione iconografica ricalca i cliché dei vescovi patroni cittadini: abiti vescovili, pastorale in una mano e, nell’altra, il modellino della città, la quale in questo caso risulta immediatamente riconoscibile dalle due alte torri che si innalzano dalla cerchia muraria. A volte può trovarsi seduto in trono e in atto di benedire, oppure all’interno degli episodi narrativi che illustrano la sua vita, come nel caso dello splendido reliquiario eseguito nel 1380 dall’orafo Jacopo Roseto e conservato nella chiesa bolognese di Santo Stefano.