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Art History: ricerca iconografica

Salomone

Salomone, figlio di Davide e Betsabea, è incluso tra i profeti del Vecchio Testamento, in qualità di autore del Libro dell’Ecclesiaste, di parte dei Proverbi e, secondo la tradizione, anche dei Salmi e del Cantico dei Cantici. Tuttavia egli deve la sua fama al Primo libro dei re nel quale incarna la figura esemplare di sovrano saggio e giusto. Succeduto a Davide, Salomone regnò su Israele dal 979 al 930 a. C. Una volta conquistato il potere, conteso con il fratello Adonia, gli apparve Dio in sogno offrendogli qualsiasi cosa egli avesse voluto. Salomone espresse, quale unico desiderio, la facoltà di essere un buon giudice per il suo popolo. Il tema è esemplificato nell’episodio delle due donne che si contendono un unico neonato, noto come Giudizio di Salomone, metafora dell’infallibilità del giudizio divino e allegoria della saggezza che si innalza sulle umane passioni. Secondo quanto narrato nella Bibbia, a Salomone si deve anche la costruzione del tempio di Gerusalemme, nel quale fu riposta l’arca dell’alleanza. La fama della sua saggezza e delle meraviglie della sua corte giunsero all’orecchio della regina di Saba che incuriosita si spinse fino al suo palazzo per incontrarlo di persona offrendo e ricevendo splendidi doni. Attributo di Salomone è il leggendario trono d’avorio e oro innalzato su sei gradini e fiancheggiato da statue in forma di leoni. La scena che lo ritrae mentre accoglie la madre Betsabea al suo fianco costituisce una prefigurazione dell’incoronazione della Vergine da parte di Cristo. Durante la vecchiaia Salomone venne accusato di idolatria, colpevole di essere stato influenzato dalle sue numerose mogli che avevano introdotto culti pagani all’interno del regno.