Art e Dossier

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Bruno Munari: una mostra a 360 gradi

categoria: Grandi Mostre
16 March – 30 June 2024

Bruno Munari. Tutto

Mamiano di Traversetolo
Fondazione Magnani-Rocca

C’è chi lo conosce per la scimmietta Zizì, c’è chi lo adora per le pagine “total white” di Cappuccetto Bianco, c’è chi lo studia per le sue ricerche sull’astrattismo, sull’arte programmatica e cinetica e sulle installazioni. E c’è chi lo definisce “il Leonardo e il Peter Pan del design italiano”: parola di Pierre Restany. La splendida villa fuori Parma, che fu del critico musicale e scrittore Luigi Magnani e che accoglie una collezione d’arte prestigiosa, apre le porte a Bruno Munari, genio che per settant’anni espresse la propria infinita creatività in innumerevoli territori linguistici, dall’arte al design, dalla grafica alla pedagogia. 

Elaborazioni grafiche, oggetti di vario genere, opere d’arte di Bruno Munari sono quindi i protagonisti di una mostra che comprende circa 250 lavori suddivisi non per tipologie o per cronologia, ma per attitudini e concetti, consentendo così ai visitatori di comprendere i collegamenti e le relazioni tra oggetti anche apparentemente molto diversi l’uno dall’altro. Un allestimento che vuole inoltre rispondere al metodo progettuale di Munari – che in un primo momento fu esponente del Secondo Futurismo – e che si è delineato nel corso degli anni anche mediante i grandi corsi nelle università americane. L’esposizione non dimentica peraltro di mettere a fuoco il progetto più ambizioso di Munari, cioè laboratori destinati a stimolare la creatività infantile e che, nati attorno al 1977, sono tuttora all’avanguardia nella didattica dell’età prescolare e della prima età scolare.

“Munari – spiega il curatore della mostra Marco Meneguzzo – è una figura molto attuale nella società liquida odierna, nella quale non ci sono limiti fra territori espressivi. È un esempio di flessibilità, di capacità di adattamento dell’uomo all’ambiente. Il suo metodo consiste nello scoprire il limite delle cose che ci circondano e di volerlo ogni volta superare”. 

Dopo le grandi esposizioni organizzate alla Rotonda della Besana a Milano nel 2007 e all’Ara Pacis a Roma nel 2008, cui si aggiunge la recente mostra presentata all’Eataly Art House di Verona, il lavoro di Bruno Munari è stato finalmente oggetto di una rinnovata attenzione, anche internazionale. La nuova rassegna della Fondazione Magnani-Rocca si pone così come la più grande mostra italiana di questa iconica figura del design e della comunicazione visiva del XX secolo.

Marta Santacatterina