Art e Dossier

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Antonio Pellino: biografia

Antonio Pellino nasce nel 1953 a Lusciano (CE), dove tutt'ora vive e lavora.

Inizia la sua carriera artistica come scultore all'Istituto Statale d'Arte di Napoli: in quegli anni realizza solo disegni e bozze per le sue opere in marmo e in legno, prediligendo le raffigurazioni di corpi umani, reali o stilizzati. Impara anche a dipingere e, ben presto, si accorge che è la pittura il mezzo adeguato per esprimere a pieno la sua arte, per comunicare ciò che sente.

Dai suoi primi disegni scolastici, traspare la propensione a rappresentare il corpo umano in tutta la sua plasticità, palesando gli influssi della sua carriera da scultore. Egli riesce così a fondere la due passioni.

Negli anni della formazione la sua produzione artistica segue maggiormente la scuola degli impressionisti, anche se la predilezione per la riproduzione della plasticità dei corpi lo spinge a seguire gli insegnamenti dei grandi maestri del passato che maggiormente hanno sublimato il corpo umano nei loro lavori.

Dopo il diploma, l'incontro e l'amicizia con Ibrahim Kodra, forse l'ultimo dei grandi artisti della corrente cubista, cambia sensibilmente il suo modo di concepire l'arte contemporanea. Alla ricerca di nuovi significati coloristici, la sua pittura è stimolata da una ricerca evolutiva costruita intorno al figurativo contemporaneo: voluta e studiata prima, finalizzata all'immediatezza e alla spontaneità poi, fatta di getto e di gesti per fotografare l'attimo istintivo ed emozionante.

Il tema fondamentale delle sue opere è la donna con la sua eleganza e raffinatezza, la sua complessità interiore ed esteriore, rapportata al sociale, alla contemporaneità. La donna è rappresentata in tutte le sue espressioni: nuda, vestita, semivestita, in atteggiamento sensuale e durante un riposo.

Alla ricerca continua di nuove dimensioni, di nuovi stimoli, egli rivisita e raffigura il corpo umano con vari stili pittorici, passando dal classicismo seicentesco al realismo contemporaneo più sfrenato, dal tentativo di distruzione della figura alla negazione della bellezza femminile che manifesta in modi diversi: cancellando l'immagine, rappresentando il corpo avvolto dalla nebbia o amplificando le forme e distruggendo le proporzioni.

Poco amante della mondanità e dei facili apprezzamenti, continua a lavorare alle sue opere nel silenzio del suo studio.

Opere