Art History: Ricerca iconografica
Cristoforo
Le testimonianze storiche su questo martire si riducono alla registrazione della sua morte, avvenuta in Asia Minore intorno al 250, sotto l'imperatore Decio. Egli è citato in numerose leggende, scritte in greco e in latino, fino alla Legenda aurea, che contribuì alla grande diffusione del suo culto. Dal suo nome, che significa “colui che porta Cristo”, è derivata la leggenda e la sua rappresentazione iconografica: egli compare quasi esclusivamente in una sola scena, quella in cui porta sulle spalle il Bambino Gesù, facendogli guadare un fiume. Il racconto della sua storia infatti è tradizionalmente uno: Cristoforo era un cananeo di statura gigantesca e dal terribile aspetto, al servizio del re del suo paese. Quando scoprì che costui, per timore, si segnava con una croce a sentir nominare il diavolo, andò via dalla corte regale in cerca di Satana e del suo potere superiore. Avendolo incontrato un giorno in un deserto, lo seguì, sinché il demonio, alla vista di una croce, non scappò per timore di Cristo. A quel punto il cananeo comprese che non vi era nessuno più potente di Gesù e si mise alla sua ricerca; un giorno trovò un bambino che gli chiese di essere portato di là da un fiume e il gigante entrò nell'acqua appoggiandosi a un bastone e sentì che il peso del bambino cresceva sulle sue spalle. Arrivato sulla sponda, il fanciullo gli rivelò di essere Cristo e disse al gigante di piantare il suo bastone per terra, il quale il giorno dopo si ricoprì miracolosamente di germogli e di datteri. I suoi attributi sono pertanto il Bambino Gesù sulle spalle e il bastone.