Art e Dossier

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Alighiero Boetti, il suo mondo fantastico in mostra a Milano

categoria: In galleria
28 febbraio – 28 aprile 2018

Alighiero Boetti. Il mondo fantastico

Milano
Galleria Dep Art

Una grande installazione domina gli spazi della galleria Dep Art di Milano e incuriosisce gli spettatori, che vengono invitati a sedersi per terra, su un tappeto afgano, per osservare una “spampanata assemblea di animali” di plastica: pare un gioco, e in effetti Zoo di Alighiero Boetti nacque proprio come un gioco ideato dall’artista per – e con – i figli Agata e Matteo nell’autunno del 1979. Casualmente quell’episodio di vita privata, per decenni avvolto nel mistero dell’impossibilità di essere riproposto, fu documentato dalle fotografie di Giorgio Colombo, ma dopo il “disallestimento” gli animaletti vennero imbustati, etichettati e riposti in ordine fino a oggi, quando il curatore della mostra, assieme al gallerista Antonio Addamiano, hanno voluto riproporre in forma completa l’installazione, avvalendosi dell’aiuto della documentazione fotografica, del prezioso racconto diretto di Agata Boetti e di Cristina Volpi per la sagomatura dei cartoni e il posizionamento degli oggetti secondo una mappatura stabilita. “La scelta di Dep Art di dedicare uno dei due piani della galleria alla riproposizione di Zoo è, se non proprio coraggiosa, quantomeno atipica, dettata dal desiderio e dall’esigenza di offrire al pubblico qualcosa di diverso. Inevitabilmente, dall’accostamento di questo incredibile ambiente a una serie di opere realizzate negli anni subito successivi, risulta evidente anche una possibile lettura critica che determina la genesi di tali elaborati”, afferma Federico Sardella che oltre a essere il curatore, ha arricchito il catalogo con un testo critico e una divertente intervista “Tra sé e sé”. Ma la mostra è anche molto altro: sono infatti esposte una trentina carte, tutte di “mano propria” – l’artista lavorava molto spesso, come nel caso delle Mappe o dei monocromi a biro, avvalendosi della manodopera di altri – e datate dal 1965 a tutti gli anni Ottanta. L’analisi di queste opere di Boetti ha permesso di mettere in luce la frequente comparsa di rappresentazioni di animali stilizzati che vanno a costituire un solido fil rouge con l’installazione Zoo: pantere, rane, scimmie, tartarughe, leoni, gazzelle, coccodrilli, squali e dromedari popolano i lavori, che costituiscono dei veri e propri dipinti in cui gli elementi decorativi possono essere ripetuti all’infinito e combinati senza limitazioni, alla pari delle più note lettere e numeri che compaiono di frequente in Boetti. “Questi animali portano in sé il ricordo di milioni e milioni di loro predecessori e ricordano il tempo, quello antico, lento, anonimo, identico, immobile, invariato”, dichiarò l’artista, il quale attraverso un metodo classificatorio – che richiama l’idea di un bestiario medievale – delle figure intendeva tracciare una sorta di mappatura di un mondo immaginario. Infine, alla Dep Art si possono osservare altri lavori caratterizzati dalla presenza di soggetti insoliti o rari, monocromatici e disegnati per lo più su carta; questi completano il percorso, offrendo uno sguardo inedito sull’artista torinese di nascita e romano d’adozione.

Marta Santacatterina