Art e Dossier

Alla Fondazione Magnani-Rocca arriva un capolavoro di Renoir

categoria: Mostre
1 settembre – 15 dicembre 2024
Mamiano di Traversetolo
Fondazione Magnani-Rocca

 

La stagione espositiva autunnale della Fondazione Magnani-Rocca viene inaugurata con l’arrivo di un capolavoro di Pierre-Auguste Renoir dal J. Paul Getty Museum di Los Angeles, che per la prima volta lo concede in prestito a un museo italiano. E pare quasi un antipasto di un programma che vedrà, a metà mese, il taglio del nastro della grande mostra intitolata Il Surrealismo e l’Italia: due eventi di respiro internazionale che offriranno ai visitatori una doppia occasione per raggiungere la dolce campagna tra Parma e Reggio Emilia, dove sorge la cosiddetta Villa dei Capolavori.

L’esposizione di La Promenade di Renoir, oltre a ricordare i 150 anni dalla nascita dell’Impressionismo, si inserisce coerentemente nella collezione che fu di Luigi Magnani e che già comprende due opere del maestro (Paysage de Cagnes, 1905-1908 e Les poissons, 1917), una di Claude Monet (Falaises à Pourville, soleil levant del 1897) e un importante nucleo di Paul Cézanne.

Renoir realizzò La Promenade nel 1870, quindi quattro anni prima della mostra di esordio del gruppo di giovani artisti – Monet, Degas, Pissarro, Morisot e Renoir – che avevano già cominciato a trasgredire le regole dell’arte accademica, sperimentando una nuova pittura fatta di luce e natura en plein air. E che la luce sia un fattore essenziale del dipinto proveniente da Los Angeles, si percepisce fin dalla prima occhiata: i raggi del sole penetrano nella lussureggiante raduna boschiva dove si collocano due personaggi: un ragazzo scosta il fogliame per aprire la strada alla sua compagna la quale, vestita di bianco, è il fulcro della composizione. Probabilmente a posare per la figura femminile fu Lise Tréhot, modella preferita e compagna di Renoir durante gli anni Sessanta del XIX secolo.

La Promenade stilisticamente rappresenta un omaggio di Renoir a Watteau e Fragonard, pittori da lui molto ammirati, ma a differenza dei predecessori l’impressionista crea un’immagine istantanea, capace di catturare la spontaneità dei due giovani immersi nella natura. Una caratteristica che si deve verosimilmente al fatto che Renoir aveva trascorso l’estate precedente dipingendo all'aperto con Monet, che lo incoraggiava a usare una tavolozza più chiara e luminosa e a indulgere su una pennellata libera, in grado di restituire i giochi di luce. Grazie a tale tecnica, si può quindi affermare che La Promenade è uno dei primi veri quadri impressionisti. 

I dipinti di Renoir scelti da Luigi Magnani e presenti nella collezione permanente si datano invece al XX secolo, quando il pittore affrontò con immutato entusiasmo una nuova stagione artistica, connotata da una maggior distanza rispetto alla resa naturalistica dei soggetti, dall’intensità delle gamme cromatiche e dai contorni sempre più sfumati. L’affascinante accostamento tra i due dipinti della Fondazione Magnani-Rocca e La Promenade consente quindi di confrontare fra la pittura di un Renoir giovane e anziano, comprendendo così il percorso stilistico del maestro.

 Marta Santacatterina